Ezio Lugli – Da “La Finestra” anno 1985

Ezio Lugli – Da “La Finestra” anno 1985

2 Maggio 2025 0

Per molti (e non solo mirandolesi), Rapallo costituisce una incantevole località di villeggia­tura, interessante in tutte le stagioni dell’anno, alla quale ben pochi saprebbero rinunciare se venisse offerta loro la possibilità di andarvi ad abitare.

Ciò nonostante, benché da 20 anni risieda a Rapallo, un mirandolese di 78 anni sogna Miran­dola giorno e notte e qui tornerebbe anche a piedi.

Questi è Ezio Lugli, ex orafo-orologiaio, che fino al 1964 aveva il negozio in P.zza Mazzini (dietro il Municipio), dove si trova ora il negozio di erboristeria.

Prima della guerra, il suo negozio era all’ini­zio di via Castelfidardo, dove attualmente c’é quello di elettrodomestici Neri. (In ambedue i lo­cali, come un tempo era abbastanza ricorrente, ha subìto anche furti).

Ad indurlo a trasferirsi a Rapallo sono stati seri motivi di salute della moglie Eleuzira, dece­duta poi nel 1982. Successivamente, nel 1974, è stato raggiunto dalla figlia Maria Marta coniu­gata Francia, insegnante di steno e dattilo pres­so l’istituto Tecnico Commerciale di Rapallo.

E’ un autentico mirandolese della vecchia guardia che, dall’inizio del secolo in poi, di Mi­randola conosce tutti e tutto.

Ha abitato in via Luosi n° 23 e, quale dilettan­te, negli anni precedenti e successivi l’ultima guerra, ha suonato come “batterista” nelle or­chestre da ballo di Leopoldo Mussini prima e del M.stro Alvaro Bigi poi. È interessante sapere che le balere venivano allora raggiunte esclusivamente in bicicletta e se si pensa a tutto l’ar­mamentario necessario al batterista, la sua bi­cicletta risultava più carica di un mulo da soma.

Ha sempre posseduto uno spirito giovanile. Era nota la sua cieca partigianeria per Fausto Coppi, più volte con la sua lambretta (una dei Primi modelli), in compagnia di amico di identica  fede, al momento opportuno si faceva trova­te sul  Pordoì per rincuorare e sostenere il suo beniamino nel proverbiale tappone delle Dolomiti.

A Rapallo, ha continuato per alcuni anni ad esercitare artigianalmente la sua professione, smettendola definitivamente nel 1983

Non nasconde di considerare che l’amarezza più grande della sua vita, dopo la morte della moglie, sia stata quella di essersi trasferito fuori Mirandola.

Costituisce invece per lui gioia indescrivibile il ritornare presso i suoi unici parenti, Zoe e Lorelai Campanini (sorelle della moglie), nonché incontrarsi con gli amici di sempre: Alvaro Bigi, Mario e Otello Mantovani, Romolo Zappelli, Joe Frassoldati, Onello Vicenzi, il maestro Veronesi, Ermes Benazzi e Leonardo Artioli.

Tratto da “La Finestra” Periodico parrocchiale di Mirandola – Anno 1985

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