Mirandola – Demolizione delle mura – 1866/1896 – Sistemazione di alcune aree a ridosso dei bastioni e apertura dei viali di circonvallazione alberati.

Mirandola – Demolizione delle mura – 1866/1896 – Sistemazione di alcune aree a ridosso dei bastioni e apertura dei viali di circonvallazione alberati.

27 Maggio 2025 0

L’abbattimento delle mura citta­dine, protrattosi per 3 decenni, è stato determinato e sostenuto da una serie di fattori comuni a tanti borghi e città d’Italia.

Primo fra tutti quello della drammatica mancanza di lavoro. Le opere di smantella­mento di porzioni della cinta mu­raria erano già cominciate subito dopo l’unificazione del Regno d’Ita­lia (citati dalle fonti documentarie e bibliografiche a partire dal 1866) per consentire un più agevole ac­cesso ed il transito a persone, mez­zi e merci dalle campagne al centro abitato, e viceversa.

Ma non solo: ragioni igienico-sanitarie sono state molto spesso prese a prestito per giustificare distruzioni non conce­pibili nel secolo successivo per il prevalere di nuove considerazioni volte alla tutela degli aspetti stori­co-artistici di quanto esistente.

L’operazione di abbattimento della maggior costruzione ducale della città è avvenuta per parti, non solo per localizzazione topografica, ma anche per tipologia di intervento. Si è cominciato con la demolizione delle cortine murarie esterne per ricavarne materiale da costruzione; poi è venuto il momento dei ter­rapieni e dei bastioni, la cui terra escavata è servita in gran parte a riempire i cosiddetti “spalti”: le ter­re circostanti le mura, riportate al livello del centro urbano per po­terne tracciare i viali di circonval­lazione e i successivi prolungamenti stradali.

I gialli e rossi (qui rispetti­vamente grigio chiari e grigio scuri) delle sezioni dimostrano in modo eloquente ciò che fu l’operazione opposta a quella che vide realizza­re i terrapieni secoli prima, con la terra di riporto proveniente dallo scavo delle fosse, ora nuovamente livellate.

” Tipo portante il progetto delle strade di circonvallazione in sostituzione delle mura che si demoliscono”. 

Oltre il vecchio tracciato delle mura, gli “Spalti” ( i prati liberi per la difesa militare della città), ora affittati dalla Municipalità a mezzadri e coltivatori.

Disegno dell’ingegnere Pietro Vischi, 1888.

“Avviso di incanto a termini abbreviati per l’appalto della demolizione delle mura della Città dalla parte di mezzodì, Ponente e Settentrione per sostituirvi una strada di circonvallazione che si prenda dalla strada Nazionale per Modena n.39 allo sbocco della Contrada la Fenice e seguendo la cortina che va al Bastione delle Monache e quindi al Bastione di S. Agostino continui attraverso il Bastione Castello fino alla strada Nazionale per il Mantovano e da questa fino all’incontro della Contrada dello Spedale”. 1888

Parzialmente tratto da: Mirandola 1861 – 2011 . Storia visiva dell’urbanistica mirandolese nei primi 150 anni di Unità d’Italia.

Autore : Davide Calanca

Acura della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e del Comune di Mirandola.

Anno 2013

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