Mirandola – Demolizione delle mura – 1866/1896 – Sistemazione di alcune aree a ridosso dei bastioni e apertura dei viali di circonvallazione alberati.
L’abbattimento delle mura cittadine, protrattosi per 3 decenni, è stato determinato e sostenuto da una serie di fattori comuni a tanti borghi e città d’Italia.
Primo fra tutti quello della drammatica mancanza di lavoro. Le opere di smantellamento di porzioni della cinta muraria erano già cominciate subito dopo l’unificazione del Regno d’Italia (citati dalle fonti documentarie e bibliografiche a partire dal 1866) per consentire un più agevole accesso ed il transito a persone, mezzi e merci dalle campagne al centro abitato, e viceversa.
Ma non solo: ragioni igienico-sanitarie sono state molto spesso prese a prestito per giustificare distruzioni non concepibili nel secolo successivo per il prevalere di nuove considerazioni volte alla tutela degli aspetti storico-artistici di quanto esistente.
L’operazione di abbattimento della maggior costruzione ducale della città è avvenuta per parti, non solo per localizzazione topografica, ma anche per tipologia di intervento. Si è cominciato con la demolizione delle cortine murarie esterne per ricavarne materiale da costruzione; poi è venuto il momento dei terrapieni e dei bastioni, la cui terra escavata è servita in gran parte a riempire i cosiddetti “spalti”: le terre circostanti le mura, riportate al livello del centro urbano per poterne tracciare i viali di circonvallazione e i successivi prolungamenti stradali.
I gialli e rossi (qui rispettivamente grigio chiari e grigio scuri) delle sezioni dimostrano in modo eloquente ciò che fu l’operazione opposta a quella che vide realizzare i terrapieni secoli prima, con la terra di riporto proveniente dallo scavo delle fosse, ora nuovamente livellate.

” Tipo portante il progetto delle strade di circonvallazione in sostituzione delle mura che si demoliscono”.
Oltre il vecchio tracciato delle mura, gli “Spalti” ( i prati liberi per la difesa militare della città), ora affittati dalla Municipalità a mezzadri e coltivatori.
Disegno dell’ingegnere Pietro Vischi, 1888.
“Avviso di incanto a termini abbreviati per l’appalto della demolizione delle mura della Città dalla parte di mezzodì, Ponente e Settentrione per sostituirvi una strada di circonvallazione che si prenda dalla strada Nazionale per Modena n.39 allo sbocco della Contrada la Fenice e seguendo la cortina che va al Bastione delle Monache e quindi al Bastione di S. Agostino continui attraverso il Bastione Castello fino alla strada Nazionale per il Mantovano e da questa fino all’incontro della Contrada dello Spedale”. 1888
Parzialmente tratto da: Mirandola 1861 – 2011 . Storia visiva dell’urbanistica mirandolese nei primi 150 anni di Unità d’Italia.
Autore : Davide Calanca
Acura della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e del Comune di Mirandola.
Anno 2013