I Santi de Al Barnardon dal 14 al 20 Agosto

I Santi de Al Barnardon dal 14 al 20 Agosto

13 Agosto 2017 0

14  agosto

San Stanislao Kostka, nato nel 1550, proveniva da una nobile famiglia. All’età di tredici anni venne mandato a studiare a Vienna, nella scuola dei gesuiti, che fu poi requisita dall’imperatore d’Austria. Stanislao, pur costretto in un alloggio provvisorio, si mantenne devoto e diligente. Nel corso di una grave malattia maturò il proposito di far parte dei Gesuiti. Così fuggì da Vienna alla volta di Dillingen. Nonostante la reazione del padre il giovane fu irremovibile. Andò a Roma per il noviziato. Morì il giorno dell’Assunta, a diciott’anni, nel 1568. Fu il primo beato della Compagnia.

15  agosto

Assunzione della Beata Vergine Maria –  L’Assunzione di Maria in Cielo è una tradizione di fede nata nel cristianesimo a partire dal quinto secolo, sviluppatasi sempre più nel corso del tempo che ha raggiunto già nel Medioevo sia il riconoscimento delle autorità ecclesiastiche e della teologia, sia un profondo radicamento nella devozione popolare. Secondo questa tradizione, Maria, la madre di Gesù, terminato il corso della vita terrena, fu trasferita in Paradiso, sia con l’anima che con il corpo, cioè fu assunta, accolta in cielo. L’Assunzione di Maria, nel pensiero cattolico, è un’anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale. È quindi differente dall’approdo in Paradiso riconosciuto ai vari Santi, i quali hanno raggiunto la beatitudine celeste solo con l’anima. Questo, tra l’altro, giustifica le numerose apparizioni di Maria nel corso del tempo in tutto il mondo, che la Chiesa cattolica, nei casi in cui le riconosce credibili, lo fa anche riguardo al fatto che la Madonna appare realmente in carne ed ossa.

16  agosto

Beato Sante di Urbino, nacque a Montefabbri nel 1343 e visse una situazione simile a quella del manzoniano fra Cristoforo. A 20 anni, infatti, uccise con la spada un parente. Pur avendo agito per legittima difesa, il fatto lo sconvolse. Si ritirò come converso dei Frati Minori nel convento di Scotaneto. Chiese a Dio di soffrire gli stessi dolori inferti all’uomo da lui ucciso. E una ferita gli si aprì nella gamba. Morì nel 1394.

17  agosto

San Rocco.Le fonti su di lui sono poco precise e rese più oscure dalla leggenda. In pellegrinaggio diretto a Roma dopo aver donato tutti sui beni ai poveri, si sarebbe fermato a ad Acquapendente, dedicandosi all’assistenza degli ammalati di peste e facendo guarigioni miracolose che diffusero la sua fama. Peregrinando per l’Italia centrale si dedicò ad opere di carità e di assistenza promuovendo continue conversione. Sarebbe morto in prigione, dopo essere stato arrestato presso Angera da alcuni soldati perché sospettato di spionaggio. Invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali, il suo culto si diffuse straordinariamente nell’Italia del Nord, legato in particolare al suo ruolo di protettore contro la peste. Gregorio XIII introdusse il nome di Rocco nel Martirologio Romano, sotto il pontificato di Urbano VIII la Congregazione dei Riti accordo un Ufficio e una Messa propri per le chiese costruite in onore del santo.

18  agosto

San Giacinto nato in Slesia nel 1183, è parente stretto di Iwon Odrowaz, vescovo di Cracovia. Studiò diritto e teologia a Cracovia, Praga e Bologna e fu ordinato sacerdote e poi canonico della cattedrale di Cracovia; successivamente giunse a Roma e fu quasi sicuramente in Italia che, nel 1221, incontrò san Domenico di Guzman, che nel maggio di quell’anno celebrò il secondo capitolo generale del suo Ordine. Decise di diventare domenicano e dopo il noviziato ripartì per l’Europa orientale, dove aveva ricevuto l’incarico di diffondere l’Ordine: fondò i conventi di Friesach, Cracovia, Danzica e Kiev; per conto di papa Gregorio IX, lavorò per l’unione delle Chiese d’oriente e occidente. Nell’iconografia Giacinto appare vestito dell’abito domenicano e porta in una mano l’ostensorio e nell’altra una statua della Madonna. Secondo un racconto del XVI secolo infatti, mentre fuggiva con l’ostensorio durante l’attacco dei Tartari a Kiev, fu richiamato da Maria perché prendesse con sé anche la sua statua. Muore il 15 agosto 1257. É canonizzato da papa Clemente VIII nel 1594.

19  agosto

San Mariano apparteneva ad una onorata famiglia di Bourges in Francia, dopo imprecisate circostanze, lasciò la moglie e rinunciò al mondo per consacrarsi a Dio nella penitenza. Dopo aver vissuto sei anni in un monastero, si ritirò in eremitaggio nel Berry, vivendo così in solitudine per 44 anni; si nutriva di frutti e miele selvatico; il luogo del suo ritiro è discorde nelle due fonti, una dice vicino al villaggio di Épineuil (oggi Épineuil-le-Fleuriel, nel Cher) e l’altra vicino Évaux (oggi Évaux-les-Bains, nella Creuse) comunque le due località sono distanti fra loro solo 45 km. Sembrerebbe che sia vissuto ad Épineuil dove ricevé anche la visita di Tetradio, vescovo di Bourges, che consacrò la sua piccola cappella e lo invitò invano a farsi prete. Verso la fine della sua vita Mariano si spostò, avvicinandosi a pochi km da Évaux, qui riceveva molti visitatori e un giorno che non lo si era trovato, seguirono le orme dei suoi passi e lo si scoprì morto, disteso sotto un albero di mele. Dopo averlo lavato e rivestito, fu trasportato nel borgo di Évaux seppellendolo nella chiesa, dove ogni anno fu celebrata la sua festa; le sue reliquie sono tuttora nella chiesa di Évaux e sono portate in processione nella domenica seguente il 10 ottobre. La sua festa è celebrata nella diocesi di Bourges al 19 agosto, data che è inserita nei Martirologi ‘Romano’ e ‘Geronimiano’.

20  agosto

San Filiberto, abate di Jumièges e di Noirmoutier, nacque in Guascogna verso il 616. Nel 636 entrò nel monastero di Rebais, presso Coulommiers (Seine-et-Marne), che il suo amico Audoeno aveva appena fondato. Verso il 650 Filiberto eletto abate. Da qui intraprese la visita ai principali monasteri dell’Ile-de-France, di Borgogna e d’Italia, in particolare a Luxeuil e Bobbio. Al termine di questo viaggio si diresse verso Rouen, di cui il suo amico Audoeno era arcivescovo dal 641, e fondò sulla riva della Senna il monastero di Jumièges. Nel 676 entrò in conflitto con il maestro di palazzo, Ebroino, e dopo un periodo di residenza sorvegliata andò a Poitiers, presso il vescovo Ansoaldo, che gli concesse un isola sulle coste della Vandea, dove fondò il monastero di Noirmoutier. Dopo la morte di Ebroino (683) e forse anche quella di Audoeno (684), Filiberto poté ritornare a Jumièges. Rientrato a Noirmoutier, vi morì forse nel 685 o più probabilmente in uno degli anni seguenti.

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