I Santi de “Al Barnardon” dal 27 febbraio al 5 marzo
27 febbraio
Villana de’ Botti nasce a Firenze nel 1332 da una ricca famiglia di mercanti. Nel periodo della sua giovinezza a Firenze accadde di tutto; grossi fallimenti bancari, inondazioni, la cacciata del tiranno il duca di Atene e la terribile peste nera. I fiorentini reagirono in due modi, chi si rivolse alla religione ed alla preghiera e chi preferì darsi ai piaceri ed alla dissolutezza. Villana fece parte del secondo mondo e non pensò ad altro che agghindarsi e farsi bella e a divertirsi, senza cambiare nemmeno dopo il matrimonio con un ricco concittadino. Un giorno, mentre s’imbellettava davanti allo specchio, questi le rimandò un’immagine di lei mostruosa. Villana capì l’avvertimento ed uscì di casa senza agghindarsi ed andò a s. Maria Novella dove fece la confessione generale: uscì di chiesa trasformata. Da allora visse solo per fare del bene. Fu terziaria domenicana, mendicò per i poveri e vendette tutti i suoi beni. Convertì il padre caduto in miseria e convinse il marito incredulo. Accettò con serenità la malattia e morì ancor giovane nel 1360. In s. Maria Novella si può ammirare la sua bella tomba.
28 febbraio
Sant’Osvaldo visse nel X secolo, in Inghilterra, e fu nipote di sant’Oddone arcivescovo di Canterbury. Dopo gli studi preferì diventare monaco benedettino e si trasferì in Francia in una abbazia sulla Loira. Tornò in Inghilterra alla morte dello zio e poi partecipò ad un viaggio a Roma col vescovo di York. Venne poi eletto vescovo di Worcester dove venne ammirato per la sua opera pastorale e per la disciplina imposta al clero della diocesi. Visto che al tempo il clero regolare poteva sposarsi, un po’ alla volta lo sostituì con monaci benedettini in modo che la cura della propria famiglia non sostituisse quella per il popolo. Lo fece con tanta delicatezza che il sovrano inglese volle nominarlo arcivescovo di York. Resse le due diocesi per vent’anni pieni di opere buone e splendidi esempi di carità materiale e spirituale per tutti i suoi collaboratori. Morì il 29 febbraio del 992, ed in quel giorno viene ricordato, ma per non fargli torto negli anni non bisestili la commemorazione viene anticipata di un giorno.
1 marzo
Mercoledì delle Ceneri. La celebrazione delle Ceneri nasce per celebrare pubblicamente la penitenza, era infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che poi sarebbero stati assolti dai peccati. Nel tempo il gesto dell’imposizione delle ceneri si estese a tutti i fedeli e la riforma ha ritenuto opportuno conservare questo rito.
2 marzo
Simplicio fu il papa che vide la caduta dell’impero romano nel 476, fatto che non influì sulla chiesa. S. Simplicio dovette combattere contro le eresie per difendere l’ortodossia. L’eresia monofisita della chiesa di Antiochia, che non riconosceva in Gesù la doppia natura umana e divina, era appoggiata dall’imperatore bizantino. L’opera di s. Simplicio non fu sufficiente a porre fine al’eresia, ma servì ad isolarla e contenerla.
3 marzo
Tiziano, forse di origine germanica, visse e morì a Brescia dove divenne vescovo sul finire del V secolo. Fu saggio nell’insegnamento della dottrina, generoso nella carità verso i bisognosi, zelante nei propri doveri ed esemplare nella condotta di vita. Morì nel 526 e venne sepolto nella cattedrale dove ancora riposano le sue reliquie.
4 marzo
Beato Marco de’ Marconi nasce a Mantova nel 1480 da una famiglia di umili lavoratori. Trascorse una fanciullezza normale con la sola particolarità di far visita ogni tanto ad alcuni eremiti che si erano ritirati in località Migliarino. Spinto dal loro esempio si fece monaco ed entrò nel convento intitolato a s. Matteo. Adempì con ardore e dedizione a tutti gli obblighi imposti dalla regola. In breve tempo raggiunse la perfezione spirituale e una resa incondizionata alla grazia divina guadagnando doti profetiche, intuizioni mistiche ed infine facoltà miracolose. Venne ammirato e venerato con intensità e calore e morì giovanissimo, a 30 anni, nel 1510.
5 marzo
La quaresima è una delle ricorrenze che la Chiesa cattolica e altre chiese cristiane celebrano lungo l’anno liturgico. È un periodo di quaranta giorni che precede la celebrazione della Pasqua; secondo il rito romano inizia il mercoledì delle Ceneri e si conclude il Giovedì Santo, mentre secondo il rito ambrosiano parte dalla domenica successiva al Martedì Grasso fino alla Veglia Pasquale. Tale periodo è caratterizzato dall’invito alla conversione a Dio. Sono pratiche tipiche della quaresima il digiuno ecclesiastico e altre forme di penitenza, la preghiera più intensa e la pratica della carità. È un cammino che prepara alla celebrazione della Pasqua, che è il culmine delle festività cristiane. Ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico.