I Santi de “Al Barnardon” dal 20 al 26 febbraio
20 febbraio
Beata Amata di Assisi nasce alla fine del 1100 da famiglia agiata, ed è nipote di santa Chiara. Trascorre la fanciullezza facendo onore al proprio nome, amando e facendosi amare. Piacente di aspetto volle essere ammirata e corteggiata, regina delle feste e giocare col fuoco delle passioni; la devozione della zia era molto lontana dal suo essere. Un giorno andò nel convento di s. Damiano per una semplice visita di cortesia alla zia; non ne uscì più. Restò accanto alla santa e condusse un’esemplare vita da Clarissa, quasi per espiare i piaceri della sua spensierata gioventù. Venne tormentata dalle malattie e l’idropisia tolse le forme al suo corpo. Morì ancora giovane intorno al 1250.
21 febbraio
San Pier Damiani nacque a Ravenna nel 1007. Subito orfano, patì un’infanzia di stenti poi trovò la sua strada nella carriera scolastica fino a diventare giovane docente all’università di Parma. Presto però si ritirò in solitudine e preghiera nel monastero umbro di Fonte Avellana. Ma il periodo era molto movimentato e la chiesa divisa e minacciata da varie parti ed aveva bisogno di tutti i suoi fedeli. L’aiuto di Damiani venne richiesto prima dal vescovo di Ravenna e poi dal papa stesso. Gli vennero assegnati diversi incarichi tra cui, in Germania impedire il divorzio dell’imperatore Enrico IV, in Francia difendere i monaci della famosa abbazia di Cluny ed esortare l’imperatrice Agnese, abbandonata dal marito, a prendere il velo. Venne eletto vescovo e poi cardinale, ma non appena poteva si rifugiava nel suo monastero in cerca di pace e tranquillità. L’ultimo incarico ricevuto lo inviò a Ravenna per pacificare la città divisa dai seguaci di un antipapa. Terminata la missione una malattia lo fermò a Faenza dove morì nel 1702 e dove il suo corpo è ancora venerato.
22 febbraio
San Papia, vescovo del II secolo, fu compagno ed amico di san Policarpo e discepolo di san Giovanni Evangelista. Scrisse una poderosa opera intitolata “Esegesi delle parole del Signore” che si basava più sulla tradizione orale che sugli scritti e, dai pochi frammenti giunti fino a noi, si capisce che molti fatti descritti sono alterati o falsati da ricordi sbiaditi dal tempo o falsati da dimenticanze. La notizia del suo martirio non è certa, ma si sa che morì in tarda età. Venne considerato come santo per le sue virtù di cristiano e i suoi meriti di pastore.
23 febbraio
San Sereno venne martirizzato nel IV secolo. Cristiano d’origine greca, si ritirò a Sirmium in Pannonia dove alternò contemplazione e preghiera con la coltivazione di fiori. Un pomeriggio vide la moglie di un ufficiale imperiale passeggiare da sola in un giardino che stava curando. A quel tempo per una moglie fare una cosa del genere era molto sconveniente e s. Sereno la redarguì. La donna andò dal maritò e gli disse di essere stata ingiuriata da un giardiniere. L’ufficiale lo denunciò al governatore che lo fece arrestare e processare non sapendo che fosse cristiano. Durante il processo però ebbe dei dubbi e gli chiese direttamente se fosse cristiano; alla risposta affermativa il governatore interruppe il processo. Non gli parve vero di aver tra le mani un cristiano che era riuscito a sfuggire agli editti di Diocleziano e lo fece condannare immediatamente al taglio della testa.
24 febbraio
San Sergio, dopo essere stato funzionario della magistratura, si fece monaco e andò a vivere in solitudine nei pressi di Cesarea in Armenia. Poco conosciuto, sfuggì alla caccia ai cristiani del governatore Saprizio, zelante esecutore degli ordini imperiali. Ma nel 304, come spinto da una forza irresistibile, andò in città mentre si celebravano riti e sacrifici in onore di Giove; il sacerdote stava spiegando che il dio rifiutava i doni a causa dei cristiani. In san Sergio si risveglia l’irruenza dell’antico severo magistrato e presa la parola interrompendo i riti fece una bellissima lezione contro la falsa idolatria pagana commovendo il popolo che ascoltava in silenzio. Come ringraziamento gli venne tagliata la testa.
25 febbraio
Santa Valpurga era figlia di s. Riccardo, ex re d’Inghilterra che morì a Lucca e che ebbe anche due figli maschi, anch’essi santi. Fin da bambina visse in convento dove imparò a leggere e scrivere, tanto da comporre un’opera sulla vita dei suoi fratelli. Quando la badessa fu sicura della virtù della regale monaca, l’inviò in Germania dove i suoi fratelli erano già impegnati nel fondare monasteri e costruire chiese. Arrivò in odore di santità perché i marinai attribuirono a lei il miracoloso salvataggio della nave su cui viaggiava durante una pericolosa tempesta. Divenne badessa nel monastero di Heidenheim dove pare governasse anche in quello maschile. Tra i tanti miracoli a lei attribuiti questo: arrivò di notte in un castello, non riconosciuta i mastini lanciatele contro le si accucciarono ai piedi, poi in una notte di preghiera restituì la salute alla figlia del nobile del castello. Morì nel 776 e subito le sue reliquie si sparsero nei monasteri di Germania e Francia.
26 febbraio
San Nestore apre il martirologio romano essendo vescovo di Magido, in Panfilia. Era talmente benvoluto, anche dai pagani, per la sua generosità, saggezza e giustizia, che durante la persecuzione di Decio, nel 250, venne trattato con rispetto e deferenza. Quando però gli chiesero in cambio dell’immunità per lui ed i suoi fedeli di riconoscere la divinità dell’imperatore, egli si rifiutò e dovette così subire il martirio che gli venne dato sulla croce.