I Santi de Al Barnardon dal 13 al 19 marzo
13 marzo
Sant’Eufrasia, vergine del V secolo, rimase orfana del padre, governatore della Licia, in tenera età. Per assicurare protezione alla figlia, la madre la fidanzò ancora bambina col figlio di una degna famiglia, ma quando un pretendente importuno iniziò ad infastidire la vedova, essa prese la figlia e si trasferì in Egitto, nella regione della Tebaide che ospitava molti eremiti e penitenti. Quando la madre morì Eufrasia venne accolta in un monastero di donne. Il giovane fidanzato però aveva in mente la promessa di matrimonio e chiese all’imperatore d’intervenire. Il sovrano le scrisse una lettera ricordandole l’impegno preso per lei dalla madre. La santa, ormai completamente dedita alla preghiera ed alla meditazione, rispose con una lettera talmente bella che l’imperatore commosso la volle leggere in senato ed ordinò che si rispettasse la volontà di Eufrasia. Anche il fidanzato fu estremamente colpito dalla lettera, tanto che non solo rinunciò ai propri diritti, ma divenne anche il suo più fedele devoto.
14 marzo
Matilde di Sassonia, sposa di Enrico re di Germania, visse una vita tranquilla, dedicata alla carità e ad alleviare le sofferenze dei poveri, fino alla morte del marito. I figli, per rivalità dinastiche e sete di potere, le avvelenarono l’esistenza. Essi si trovarono d’accordo solo nell’accusare la madre di dilapidare le ricchezze con la sua eccessiva generosità, così la privarono di ogni avere e persino dell’usufrutto regale. Ella venne ridotta così alla stregua del più misero dei mendicanti, ma mai levò la voce per protestare contro l’ingiustizia o per i suoi diritti. Anzi pregò e pianse non per sé ma per i suoi figli che si ravvedessero e riabilitassero. Alla fine le sue preghiere raggiunsero i risultati sperati ed i figli, pentiti della loro durezza, le restituirono le sue ricchezze. Matilde potè così ricominciare la sua opera in favore dei bisognosi e dei malati, fino alla sua morte avvenuta nel 968 nel convento di Quedlinburg da lei stessa fondato.
15 marzo
Riguardo al santo di oggi esiste una leggenda. S. Longino, in origine soldato romano, dopo aver trafitto il costato di Gesù sulla croce, divenne cieco ma per poco; infatti una goccia di sangue di Cristo gli cadde sugli occhi ridonandogli la vista. Convertitosi così, Longino sarebbe giunto in Cappadocia dove ebbe addirittura la consacrazione a vescovo dagli apostoli. Venne infine arrestato dal prefetto Ottavio a cui confessò la propria fede cristiana. Ebbe la lingua tagliata, cavati tutti i denti e la testa tagliata. Oggi si è portati a pensare che sia veramente esistito un Longino martire in Cappadocia, ma che il suo nome abbia erroneamente fatto pensare si trattasse del soldato romano che trafisse Gesù.
16 marzo
Torello nasce a Poppi nel cosentino. A 18 anni, senza più genitori, trascorre il tempo dedito al gioco ed a piccole mascalzonate. Mentre un giorno giocava con gli amici, un gallo gli saltò sulla spalla e gli cantò tre chicchirichì nell’orecchio. Subito sentì una voce interna che gli diceva: “Svegliati Torello dal sonno del vizio.” Torello abbandonò i compari e corse nell’abbazia di S. Fedele. Chiese di parlare con l’abate e confessandosi promise di mutar vita. La sua conversione fu talmente profonda che non si accontentò di entrare in convento, ma decise di rintanarsi in una grotta in un luogo chiamato Avellaneto. Lì divenne eremita per 60 anni, in pace con la natura selvaggia e dispensando consigli spirituali alle popolazioni vicine. Verso il 1280, a 80 anni circa, sentendo avvicinarsi il momento della morte, si recò nell’abbazia di s. Fedele dove prese i sacramenti per poi tornare nella grotta e morire in estasi. Le campane di Poppi, nel momento del trapasso, si misero a suonare da sole e gli abitanti di Poppi andarono a raccogliere il corpo per seppellirlo nella chiesa di s. Fedele.
17 marzo
Edoardo salì al trono d’Inghilterra giovanissimo, ma contrastato dalla matrigna Elfrida che gli preferiva il proprio figlio Etelredo. Edoardo seguì gl’insegnamenti del vescovo Dunstano e fu sovrano devoto, generoso, saggio nelle decisioni e puro nella vita privata. Il 18 marzo del 978 venne pugnalato da un servo, pare assoldato dalla matrigna che cercò di nascondere il cadavere in una palude. Si narra che una colonna di luce s’innalzò nel luogo dove si trovavano le spoglie del re ed il corpo venne recuperato e sepolto secondo gli onori.
18 marzo
Frediano nacque nell’Ulster, in Irlanda, e pare fosse figlio di un re pagano. Scese in Italia una prima volta come pellegrino e tornato in Irlanda fondò un monastero a Moville. La nostalgia per le belle contrade italiane lo convinse a tornare e questa volta si stabilì a Lucca. Acquistò tale fama di virtù che venne chiamato dai cittadini a succedere nella diocesi al vescovo Geminiano. Fu vescovo per più di 20 anni e di lui si raccontano molti miracoli. Il più eclatante riguarda il fiume Serchio. Durante una piena eccezionale, minacciava di sommergere la città con le sue acque impetuose. Il vescovo Frediano allora uscì nei campi allagati e con un rastrello tracciò dei solchi nel terreno attraverso cui le acque defluirono. Il corpo del vescovo santo riposa nella chiesa detta “basilica dei Longobardi”.
III di Quaresima
La quaresima è una delle ricorrenze che la Chiesa cattolica e altre chiese cristiane celebrano lungo l’anno liturgico. È un periodo di quaranta giorni che precede la celebrazione della Pasqua; secondo il rito romano inizia il mercoledì delle Ceneri e si conclude il Giovedì Santo, mentre secondo il rito ambrosiano parte dalla domenica successiva al Martedì Grasso fino alla Veglia Pasquale. Tale periodo è caratterizzato dall’invito alla conversione a Dio. Sono pratiche tipiche della quaresima il digiuno ecclesiastico e altre forme di penitenza, la preghiera più intensa e la pratica della carità. È un cammino che prepara alla celebrazione della Pasqua, che è il culmine delle festività cristiane. Ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico.