La “Nasografia”- La nuova scienza dell’anno 1886
Una volta si diceva: « Dimmi con chi pratichi e ti dirò chi sei ». Invece, adesso, si potrà dire: « Mostrami il naso e indovinerò il tuo carattere ».
Pare, infatti, che la nasografla stia per prender posto tra le scienze pratiche. D’ ora innanzi gli uomini saranno giudicati dal naso.
Seguaci della nuova scienza affermano che un gran naso è segno di genio; Giulio Cesare, Napoleone I, ebbero infatti dei grandi nasi. Dante ugualmente. L’ elefante è il più intelligente di tutti gli animali perchè ha un naso che sfida tutti i confronti.
Naso diritto denota spirito giusto, serio, fino, giudizioso, energico; il naso adunco, una propensione alle avventure; il naso largo a narici aperte, grande sensualità; il naso fosso la benevolenza; tale lo aveva S. Vincenzo de Paoli.
Il naso arcuato e carnoso è indizio di dispotismo e di crudeltà: n’ erano dotate Caterina de’ Medici ed Elisabetta d’ Inghilterra.
Il naso piccolo, al contrario, è segno d’ingegno brillante ma un po’ leggiero : sarà il naso di un sognatore, d’un poeta, di un eretico.
Il naso rincagnato indica spirito debole, qualche volta grossolano, generalmente giocondo.
Il naso pallido denota egoismo, invidia, durezza di cuore; il naso sanguigno, invece, carattere vivace e facile alla collera.
Il parlar del naso, come se si avesse un raffreddore perpetuo, è proprio degli uomini sarcastici e schernitori.
Insomma, la nasografia, è tutta una scienza.
Tratto da: “La Fenice – Strenna Mirandolese” – Anno 1886 quindicesimo
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