Antichi palazzi – Cassa di Risparmio di Mirandola – Mirandola
Cassa di Risparmio di Mirandola - Gent.conc. Roberto Neri
Palazzo della Cassa di Risparmio 1912
Mirandola, piazza Matteotti.
Alberto Vischi (Mirandola 1873-1951)
Come risulta dal volume edito dalla Cassa di Risparmio di Mirandola in occasione del centenario della sua fondazione l’istituto di credito ebbe la sua prima sede presso il palazzo municipale: ospite del Comune (che ne fu uno dei principali promotori) dal 1864 al 1898, quando il Consiglio di Amministrazione decise l’acquisto del palazzo Bergomi per acquisire maggiore spazio.
La nuova sede si rivelò ben presto insufficiente per le rinnovate esigenze economiche della città e, bocciata la proposta di ristrutturazione del palazzo Bergomi, la banca acquistò il terreno per la costruzione di un nuovo edificio, da erigersi dopo la demolizione delle fabbriche preesistenti, «uno stallo, una ghiacciaia, il pubblico macello» (L. Zanoli, 1937). Il progetto venne affidato all’ingegnere comunale Alberto Vischi, già progettista delle scuole comunali e del macello pubblico, che concluse i lavori nel 1912.
Il palazzo da lui realizzato, di proporzioni massicce e solenni, è ispirato all’idea di alto decoro borghese dominante dalla seconda metà dell’Ottocento nell’architettura degli edifici di servizio pubblico e privato: ministeri, stazioni ferroviarie, banche, assicurazioni.
Già nel 1877 a Bologna la Cassa di Risparmio poteva vantare una sede prestigiosa ideata da Giuseppe Mengoni, che costituì certamente un modella.
Al gusto eclettico che caratterizza l’edificio si accompagna l’idea novecentesca del coronamento liberty, cui corrisponde all’interno la copertura del salone in ferro e vetro. Elemento trasparente che, insieme al ballatoio con balaustra traforata, alleggerise la solennità classicheggiante del doppio ordine di archi scandito da paraste.
Giovanni Benatti
Progetto del giardino
Il disegno si riferisce al progetto redatto nel 1914 da Enrico Bonfiglioli della Ditta Bonfiglioli e F. per la realizzazione di un giardino nel terreno attorno al Palazzo della Cassa di Risparmio di Mirandola. Secondo gli schemi consueti il giardino era distribuito in due zone distinte: il parterre con giardino all’italiana e colonnato scenografico da un lato del palazzo, il parco all’inglese con alberi, arbusti e aiuole fiorite dall’altro lato.
Il giardino venne realizzato secondo il progetto ma negli anni si è via via degradato, tanto che nel 1987-88 ne è stato approntato il recupero dagli architetti Mauro Dalloca e Cesare Mari. Il progetto ha conservato le tipologie e i percorsi, “interpretando” l’originario assetto.
Giovanni Benatti
Tratto da : Architetture a Mirandola e nella Bassa Modenese
A cura della Cassa di Risparmio di Mirandola
Anno 1989