Video e articolo di Luigi Costi sulle “Celebrazioni Pichiane del 1963”

Video e articolo di Luigi Costi sulle “Celebrazioni Pichiane del 1963”

29 Gennaio 2025 0

Poteva mancare nel nostro archivio multimediale questo filmato RAI del 1963?

Celso Gherardi, allora sindaco di Mirandola, il poeta e scrittore Giovanni Cavicchioli, un giovanissimo prof.Casari e un altrettanto giovanissimo dott.Vilmo Cappi, tutti e due emeriti studiosi di Giovanni Pico e della nostra Mirandola promuovono la manifestazione pichiana.

Grazie a Fabio Montella e all’Indicatore Mirandolese per averci autorizzato la pubblicazione del filmato acquisito dal Servizio Comunicazione del Comune di Mirandola in occasione della mostra e della presentazione del volume “Un secolo di imprese”. 

Celebrazioni Pichiane del 1963

……Preceduto da una conferenza in Sala Granda di Eugenio Garin nel 1960 (forse la prima volta che a Mirandola si attualizzava il pensiero del filosofo, presentato a un pubblico di non specialisti, come ha notato Fabio Montella) dai 15 al 18 settembre del 1963 si tenne a Mirandola il convegno internazionale dal titolo “L’opera e il pensiero di Giovanni Pico della Mirandola nella storia dell’Umanesimo”

Questa volta Mirandola non andò in televisione per una gara di strapaese, ma per celebrare il suo concittadino più noto nel mondo, almeno nel mondo della cultura.

Quanto i mirandolesi conoscessero (e conoscano) veramente del pensiero di Giovanni Pico si può lasciar perdere: in fondo nessuno pretende che tutti i tedeschi conoscano Hegel o Nietzsche. Probabilmente, allora come ora, ci si limita alla superficie: un nobile rinascimentale, un grande filosofo, un uomo dalla memoria prodigiosa. Niente di che dolersi, se si pensa che perfino in opere storiche pur brillanti, come la Storia d’Italia di Montanelli e Gervaso, Pico è descritto come poco più che un fenomeno da baraccone, un fatuo sfaccendato di corte.

Così, tra i tanti meriti del convegno, il primo fu proprio quello di rendere onore al Pico pensatore e di divulgare oltre la comunità degli studiosi una visione meno banale del nobile mirandolano, una visione che il Sindaco Gherardi, Giovanni Cavicchioli e Umberto Casari misero in evidenza nelle loro interviste su RAI Uno. “Sono certo” disse Gherardi ” che sarà trascurata, o quasi, la mirabile dote naturale della sua prodigiosa memoria. Le altre commemorazioni precedenti hanno lasciato la sua figura remota nell’ambiente del tempo in cui Giovanni Pico è vissuto, e restava di lui una popolarità limitata alla sua mente eccelsa. Oggi invece ci si augura, e si vuole guardare con Giovanni Pico ad un avvenire di comune idealità sentita come elemento di vita”.

Il convegno fu promosso dal Comune di Mirandola e dall’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Antonio Segni e con finanziamenti locali e nazionali, in occasione dei cinquecento anni dalla nascita di Giovanni Pico.

Parteciparono Università e studiosi di tutto il mondo, tra i quali, oltre a Eugenio Garin dell’Università di Firenze, animatore e guida del convegno, possiamo citare Paul O. Kristeller della Columbia University di New York, Frances A. Yates dell’Università di Londra, Robert Weiss dell’University College di Londra e l’Abbé Raymond Marcel dell’Università di Parigi, cui furono affidate le relazioni di apertura delle sedute, che si tennero a Mirandola e presso l’Università di Modena.

Il dibattito fra gli studiosi fu ampio e vivace. Non a caso il convegno si era aperto con una relazione di Eugenio Garin su “Le interpretazioni del pensiero di Giovanni Pico”. L’incompiutezza di alcune opere e dei suoi progetti filosofici, a causa della morte prematura, la grande varietà dei motivi e la vastità dell’indagine del suo pensiero (dal mondo greco­latino a quello orientale arabo ed ebraico) si prestavano e si prestano a una varietà di interpretazioni, a volte unilaterali, contro cui il Garin metteva in guardia.

Tuttavia il convegno raggiunse lo scopo e certamente alla fine nessuno avrebbe avuto da obiettare alle parole di Paul Oskar Kristeller, secondo il quale: “Venendo qui in questa occasione, tutti noi testimoniamo il fatto che Pico e la sua opera, e la brillante civiltà del Rinascimento Italiano del quale egli fu così importante e rappresentativo, sono ancora significanti e vivi dopo il salto di cinque secoli, non solo per il luogo della sua nascita, o per tutta l’Italia, ma anche per il resto del mondo civile, inclusa la lontana America”.

Durante i giorni del convegno, tra le tante iniziative di contorno, fu scoperto il busto in bronzo di Giovanni Pico in Piazza Costituente e furono organizzate tre mostre, una sulla iconografia dei Pico, una sulla bibliografia pichiana e una sulla zecca dei Pico. Il Consiglio Comunale conferì una medaglia d’oro e la cittadinanza onoraria al professor Eugenio Garin.

Tratto da: Storia di Mirandola – Politica e società del Secondi Dopoguerra 1946-2001

Autore: Luigi Costi

Edizioni CDL

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