Omaggio a Vignola e alla “Ciliegia”
Non si può parlare di Vignola se non si parla della ciliegia, ovvero della “mora di Vignola”, il delizioso frutto zuccherino, rotondo, di colore rosso scuro, succoso, ineguagliabile….
Non si può parlare di Vignola se non si parla della ciliegia, ovvero della “mora di Vignola”, il delizioso frutto zuccherino, rotondo, di colore rosso scuro, succoso, ineguagliabile….
Di solito le costole di maiale erano scarnificate: la carne finiva nel macinato per i cotechini e le ossa venivano salate e mangiate dopo bollitura in acqua…….
I saporiti riccioni erano una specie di cicoria da prato, dalla foglia dentellata, che ricopriva i campi adibiti al fieno nel periodo primaverile.
Presentare un vassoio di buone salse, sia come antipasto, sia per accompagnare secondi piatti, è sempre stata una tradizione delle nostre “razdore”, lo dimostrano queste ricette ritrovate in un vecchio diario di cinquant’anni fa.
In primo luogo le mele cotogne vanno sbucciate (operazione non proprio facile). Poi vanno messe a bagno in acqua acidula….
Versate in un mortaio di marmo il caffè e trituratelo sino a renderlo una polvere molto fine……
Ingredienti per un litro:
70 gr. d’alcool a 95°
40 gr. di foglie di rosmarino……
Impastando l’uovo e il Parmigiano-Reggiano grattugiato con i rebbi di una forchetta, si ottiene la tridùra, un condimento semplice ma saporito che …….
Ponete il cotechino a lessare in pentola, quando sarà giunto a metà cottura, ritiratelo, lasciatelo raffreddare e spellatelo, lasciandolo intero. ………
Basta un pizzico di sale e poi si versa dolcemente la farina gialla nell’acqua (un litro) della pentola di rame, il paiolo, la stagnàda, già calda (ma non bollente), e anche questa operazione va compiuta con molta calma….