Luca “Orione Reggiani”- Immagini iconiche
IMMAGINI ICONICHE
Bentornati con Latitude 44.5!
Nell’articolo di questo mese andiamo ad osservare (a parere mio) una delle più iconiche e famose zone del cielo boreale: la famosa nebulosa “testa di cavallo”
Però quella parte di cielo è così ricca di oggetti interessanti che sarebbe un peccato trascurarli (e nel caso specifico non fotografarli): negli ultimi dieci giorni del 2024 con la fortuna di avere un meteo quasi ideale ho concentrato tutti gli sforzi per portare a termine un mosaico a due pannelli di quella specifica zona della costellazione di Orione, in cui appunto troviamo tre nebulose particolarmente belle e famose:
- IC-434 “Testa di Cavallo”
- B-33 “Flame Nebula”
- NGC-2023 “Lump Nebula”
Fotografate dai telescopi a terra e dai telescopi spaziali Hubble e James Webb, IC-434 credo sia una delle immagini iconiche dell’astronomia: una nebulosa oscura, composta da dense polveri che assorbono e impediscono alla luce di passare.
![orione](https://albarnardon.it/wp-content/uploads/2025/02/orione.jpg)
Il muro rossastro è l’effetto della ionizzazione dell’idrogeno, le cui molecole vengono caricate dalle stelle giovani ed attive che si trovano in zona.
Sulla sinistra abbiamo B-33: una nebulosa ad emissione, l’intesa radiazione delle stelle al suo interno fanno emettere luce (come per la parte ad emissione dell’idrogeno) alle molecole presenti nella zona: le parti ramificate sono sempre polveri più dense che la luce non riesce ad attraversare.
![orione_01](https://albarnardon.it/wp-content/uploads/2025/02/orione_01.jpg)
Più timida ma non per questo meno interessante, è NGC-2023: questa è una piccola nebulosa a riflessione, le polveri interti e molto dense riflettono la luce della stella al suo centro tingendole di un azzurro vivo.
![orione_021](https://albarnardon.it/wp-content/uploads/2025/02/orione_021.jpg)
Gli intesi venti solari di questa stella scolpiscono e spingono le polveri, scavando letteralmente una specie di nicchia e dando questo aspetto di profondità.
Sono altresì presenti altre due nebulose a riflessione, IC-431 ed IC-435, entrambe generate da stelle bianche o azzurre che illuminano le polveri che le circondano.
In particolare però dobbiamo notare che IC-431 risulta avere un forte segnale di idrogeno ionizzato, probabilmente quella stella è circondata anche da dell’idrogeno e grazie alla banda stretta riusciamo a evidenziare molto la sua presenza
![orione_02](https://albarnardon.it/wp-content/uploads/2025/02/orione_02-1.jpg)
Parlando di stelle azzurre, impossibile non notare la supergigante azzurra Alnitak (per gli amici Zeta Orionis) che con le sue 8 masse solari ed una temperatura superficiale di 29mila gradi Kelvin (circa 5 volte più calda rispetto il nostro Sole) è ben visibile ad occhio nudo: infatti è la parte sinistra della cintura di Orione. |
![orione_03](https://albarnardon.it/wp-content/uploads/2025/02/orione_03.jpg)
Decisamente una zona suggestiva e piena di fascino. Incredibile come in uno spazio piccolissimo, appena una Luna piena come dimensione angolare in cielo, riusciamo ad avere una diversità così vasta e completa.
Quanto tempo mi è costato tutto questo?
14 ore di Luminanza (ripresa in bianco e nero – evidenzia i dettagli fini e le poleveri)
16 ore di RGB (classica ripresa a colori – ricavo i colori basici e le stelle)
9 ore di Ha (banda stretta specifica per la parte di Idrogeno ionizzato)
Direi che al momento è il miglior mosaico a due pannelli che ho realizzato e non vedo l’ora di poterlo stampare in grande formato
Per oggi è tutto, continuate a seguirmi sui canali social e se avete domande non esitate a chiedere! Cieli sereni!!
Latitude 44.5 – Luca “Orione” Reggiani
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