Fabio Montella – I modenesi della Divisione Acqui
I soldati della Bassa che per primi si opposero al nazismo
Sulle isole greche di Cefalonia e Corfù si è compiuto il destino di migliaia di soldati italiani, che furono tra i primi “resistenti” al nazismo, nel settembre del 1943. Tra di loro ci furono anche molti militari residenti nella Bassa modenese, i cui nomi, a 80 anni di distanza, stanno riemergendo da una ricerca dello storico e giornalista Fabio Montella.
In un volume intitolato “I modenesi della Divisione Acqui” (Modena, Artestampa, 2024), Montella ha ripercorso la straordinaria vicenda delle origini della resistenza al nazismo sulle Isole Ionie, dopo l’armistizio del 1943, ma anche l’odissea vissuta da tanti soldati modenesi dopo la fine delle ostilità.
A Cefalonia e Corfù erano dislocati i militari della Divisione di fanteria da montagna “Acqui”, che ricavava i propri effettivi da diverse province, tra le quali Modena. Dopo l’armistizio, questi soldati italiani passarono da alleati dei tedeschi a loro nemici. Molti di loro rimasero uccisi in furiosi combattimenti, altri furono fucilati nei giorni seguenti, in spregio ad ogni norma di guerra, altri ancora furono catturati prigionieri e vennero deportati in campi di concentramento tedeschi, dove vissero in condizioni durissime.
Alcuni rimasero uccisi nell’affondamento delle navi che dalle isole li stavano portando verso la prigionia. Altri morirono nei campi di concentramento tedeschi o addirittura dell’Unione Sovietica: quando l’Armata Rossa avanzò, mettendo in fuga i tedeschi, i prigionieri italiani passarono ai russi.
Perché decisero di combattere i nazisti, gli uomini della “Acqui”? Per una serie di circostanze e di convinzioni errate: ad esempio che gli alleati avrebbero prestato aiuto e che i tedeschi non avrebbero infierito su di loro, dopo i combattimenti. Questi soldati italiani non volevano fare né gli eroi né i martiri, ma soltanto tornare a casa in sicurezza, con le loro armi e con l’onore di soldati. Tuttavia, fu allo stesso tempo un atto consapevole di “resistenza” ed una formidabile rivendicazione di libertà, che a molti di loro valsero per ottenere il titolo di partigiani combattenti all’estero.
I militari nati o residenti nella Bassa modenese che non ritornarono furono una quarantina, sui circa 150 caduti totali della provincia di Modena. Di tutti loro, nel libro di Montella (promosso da Anmig e Istituto storico di Modena) sono raccontate le biografie; ma le ricerche proseguono. Chi avesse ulteriori notizie sui caduti della Bassa modenese della Divisione “Acqui” o su altri militari che dopo i combattimenti a Cefalonia e Corfù riuscirono a tornare a casa, può contattare l’autore: fa.mo@tiscalinet.it; 338/7962690.
Autore: Fabio Montella
Il libro è in vendita presso tutte le librerie del modenese
Costo: € 28,00
I soldati della Bassa modenese morti a Cefalonia e Corfù
Tra parentesi l’anno di nascita. Sono stati attribuiti ai rispettivi Comuni sia i nati che i residenti al momento della chiamata di leva
Camposanto
Montosi Romeo (1915, nato a Ravarino ma iscritto alla leva del Comune di Camposanto)
Cavezzo
Barbieri Guerrino (1918)
Bonfatti Dante (1915)
Giacomin Marino (1920)
Guerzoni Dario (1912, nato a Concordia)
Luppi Mario (1911)
Marchi Baraldi Arciso (1913)
Stefanini Alvaro (1920)
Tassi Guerriglio (1915)
Concordia
Baraldi Armando (1914)
Guerzoni Dario (nato nel 1912 a Concordia, residente a Cavezzo, medaglia d’argento al valor militare)
Morandi Mario (1923)
Morselli Ernestino (1917)
Viani Enea (1912)
Finale Emilia
Veronesi Giulio (1911)
Medolla
Baraldi Ennio (1919)
Barbieri Arturo (1919)
Cantadori Giuseppe (1915)
Ferrari Lino (1921)
Grillenzoni Gino (1913, nato a San Prospero ma iscritto alla leva nel Comune di Medolla)
Grilli Remo (1915)
Guidetti Gino (1921)
Mirandola
Barbieri Guerrino (1918)
Casari Fabio (1922)
Goldoni Francesco (1914)
Golinelli Gino (1919)
Malvezzi Guerrino (1916)
Morselli Ernestino (1917, nato a Concordia, risiede a Mirandola)
Sgarbi Demore (1919)
Silvestri Nello (1910)
Tassi Guerriglio (1915, nato a Cavezzo, risiede a Santa Giustina di Mirandola)
San Felice sul Panaro
Bonfatti Dante (1915)
Ferrari Lino (1921, nato a Medolla ma residente a San Felice)
Goldoni Francesco (1914)
Golinelli Gino (1919, nato a Mirandola, ma residente a San Felice)
Malagoli Ebero (1921)
Marchesi Bruno (1917)
Meloni Renato (1923)
Morandi Umberto (1911)
San Prospero
Baraldi Duilio (1923)
Grillenzoni Gino (1913)
Luppi Igino (1921)
Tassi Guerriglio (1915, nato a Cavezzo ma iscritto alla leva nel Comune di San Prospero)