Vilmo Cappi – Preghiere in dialetto nel Mirandolese

Commenti (2) Le nostre preghiere in dialetto

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C’era una volta ma non moltissimi anni fa, l’usanza nel Mirandolese di recitare delle preghiere in dialetto; cioè, per essere esatti, si avevano nel Mirandolese delle preghiere in dialetto che venivano recitate da parte di molti, specialmente nelle campa­gne, al posto di quelle in latino e anche di quelle in lingua o, più comunemente, accanto alle preghiere tradizionali.

Infatti queste non erano la versione o la variante dialettale di quelle « ufficiali » dalle quali anzi si diversificavano totalmente sia nel contenuto che nella forma, ma erano composizioni autonome, espressione genuina della fantasia e del mondo popolari; solo alcune, poche, mancavano di questo carattere e sembrano, ora. alla nostra analisi, espressione di un fenomeno colto trasferito consapevolmente ed artatamente, per renderlo accetto, su moduli lessicali e psicologici di tipo popolare.

Si avevano delle preghiere per la sera, quelle del mattino, altre per l’Angelo Custode, per la Madonna che era veneratissima, per i morti e diverse altre. Nella maggioranza erano composizioni molto semplici ma, assai spesso, piene di poesia e di grazia e quindi anche molto belle. Una delle più comuni ed anche delle più belle, che si recitava alla sera, al momento di coricarsi, al termine della giornata che allora era veramente di lavoro duro e, come soleva dirsi, guadagnato, era la seguente:

Sgnòr, am colagh chè                             Signore, mi corico qui (nel mio letto)

ch’an so s’a vadrò al dè;                  e non so se vedrò il domani;

ch’agh sia, ch’an agh sia                 che sia vivo, che non lo sia,

Sgnòr, v’arcmand l’anima mia 1 Signore vi raccomando la mia anima.

1 Raccolta nella valle di Mortizzuolo; detta dalla signora Lodi Maria di anni 83, nata il 20 luglio 1890.

Al Signore ci si rivolge col Voi; una volta si dava comunemente del Voi anche ai genitori e a tutte quelle persone alle quali si doveva parti­colare rispetto.

2 Responses to Vilmo Cappi – Preghiere in dialetto nel Mirandolese

  1. Rossella scrive:

    Ho una forte nostalgia di Mirandola. Sono nata lì nel 1955 ma da anni vivo a Genova.
    La porto sempre nel cuore e Vi seguo con tanto affetto.
    Grazie e buona giornata a tutti Voi.
    Rossella

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