San Felice non pagherà, per il momento, i 900 mila euro al Gse.
SAN FELICE: IL COMUNE NON PAGHERÀ PER IL MOMENTO I 900 MILA EURO AL GSE
Il Comune di San Felice sul Panaro non pagherà per il momento i circa 900 mila euro che dovrebbe restituire al Gse, Gestore dei Servizi Energetici.
Lo ha comunicato il sindaco Michele Goldoni nel corso del Consiglio comunale che si è svolto lo scorso 27 ottobre. L’Amministrazione comunale ha infatti deciso di non dare seguito al pagamento, dato che privarsi di una somma così ingente, non preventivata in alcun modo, rischia di provocare il default del Comune, con il conseguente commissariamento dell’Ente da parte della Prefettura.
Nei mesi scorsi inoltre il Comune aveva richiesto di poter rateizzare il pagamento, non ricevendo in proposito alcuna comunicazione da parte del Gse che invece avrebbe dovuto rispondere entro 30 giorni. Come si ricorderà una delibera di Arera (Autorità di regolazione per energia reti ed ambienti) ha imposto ai produttori di energia di restituire tutti gli introiti realizzati, fino al 31 dicembre 2022 e retroattivamente fino al 1° febbraio 2022. Il Comune di San Felice è stato considerato produttore di energia perché possiede otto campi fotovoltaici e di fatto equiparato ai colossi industriali produttori di energia. Una situazione che interessa circa 1.200 Comuni italiani. L’Amministrazione comunale si è attivata a tutti i livelli per tutelarsi e ha scritto oltre che al nuovo presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla Regione Emilia-Romagna e anche ai parlamentari di tutti i partiti neo eletti nella nostra circoscrizione elettorale e non solo per segnalare la vicenda paradossale. Due di questi hanno già risposto e uno incontrerà l’Amministrazione nei prossimi giorni. «Noi siamo un ente pubblico e non un’azienda privata che ha come finalità di realizzare utili – ha dichiarato il sindaco Goldoni – quelle risorse ci servono per erogare servizi ai nostri cittadini e far funzionare la macchina comunale».
Ciro Florio
Questo provvedimento assurdo, non ha prelevato solo parte degli extraprofitti, ma li ha prelevati interamente con l’aggiunta del 50% dei profitti rispetto al 2021. Questo certo non è un provvedimento che incentiva la realizzazione e lo sviluppo della produzione di energie rinnovabili.
31 Ottobre 2022