Luca “Orione Reggiani” – Resti di Supernova

Luca “Orione Reggiani” – Resti di Supernova

11 Marzo 2025 0

RESTI DI SUPERNOVA

Bentornati con Latitude 44.5!

La nostra passeggiata tra gli oggetti del cielo questo mese ci porta a cinque mila anni luce dal nostro sistema solare, andremo a visitare i resti di una supernova.

I resti di supernova sono sempre molto affascinanti, testimonianza di quanto possono essere energetici gli eventi nello spazio che ci circonda.

Ma partiamo dalle basi, cos’è una supernova?

Una supernova è una stella di massa almeno una volta e mezzo il nostro sole, la quale ha esaurito le materie per mantenere attivo il suo nucleo.

Interrompendo le reazioni nucleari viene a mancare quel delicato equilibrio tra la forza gravitazionale (il peso stesso della stella che tende a farla collassare) e la pressione verso l’esterno data dalle reazioni nel nucleo (che tendono a far espandere la stella), la stella collassa in un ultimo flash di luce.

Con l’esplosione tutti gli strati più esterni vengono proiettati nello spazio generando queste nebulose: si è misurato che alcune di queste hanno una velocità di espansione di 200 km/s.

Nella foto qui sotto vediamo IC 443 che sono per l’appunto i resti di una supernova esplosa in un periodo compreso tra i 30mila e 35mila anni fa.

Giusto per darci un’idea delle dimensioni di questa nebulosa, se fosse visibile ad occhio nudo sarebbe grande quanto mezza luna, le nubi di molecole si estendono per 70 anni luce.

La particolarità di questa immagine è che se anche fosse più vicina e più luminosa, probabilmente non riusciremo a vedere tutti questi dettagli: infatti l’immagine l’ho ottenuta con i filtri della famosa “Hubble Palette”: una serie di filtri che fanno passare una precisa lunghezza d’onda che però non risiede nel normale rosso blu e verde.

Il nostro occhio si è evoluto con la necessità di vedere certi colori e certe lunghezze d’onda, il rosso a 600nm, il blu a 500nm ed il verde a 450nm e non sarebbe capace di percepire emissioni deboli e fuori dal consueto come l’idrogeno ionizzato: viene in nostro aiuto la fotocamera e i filtri a banda stretta, nello specifico:

-Ha (idrogeno) a 656

-O-iii (Ossigeno) a 510nm

-S-ii (Zolfo) a 690nm

Voi direte “perchè ci sono due canali nei 650-690 nm? Viene più rosso e manca il verde!”

Giusta osservazione: i “colori” vengono battezzati arbitrariamente, per una questione di presenza di segnale (o roba da vedere) il canale dell’idrogeno a 656nm è molto più forte e presente rispetto gli altri canali, solitamente nelle foto normali RGB il canale del Verde viene usato per la luminosità / dettagli, quindi in questa foto la parte di “luminanza” viene associato all’idrogeno.

Verrà poi corretto, bilanciato e mescolato agli altri due per restituire una foto a colori “normalizzati”

Vi svelo un trucco, per sapere se si tratta di una foto in “Hubble Palette” controllate il colore delle stelle: se risultano tutte dello stesso colore e magari ne trovate qualcuna di color magenta o violetto allora probabilmente è una foto a banda stretta.

Per oggi è tutto, spero di ritrovarvi numerosi nel prossimo articolo!

Come sempre se avete domande non esitate a chiedere!

Cieli sereni!!

Latitude 44.5 – Luca “Orione” Reggiani

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