Luca “Orione” Reggiani – Oltre le belle foto
OLTRE LE BELLE FOTO
Bentornati amiche ed amici!
I cieli invernali non stanno regalando molte notti serene, soprattutto le nebbie che attanagliano le nottate in questo periodo quindi sono obbligato (anche per alcuni problemi tecnici imprevisti) a parlare di una foto fatta l’anno scorso.
Non è neanche bellissima ed estetica come le altre che vi ho proposto, ma dopo una breve introduzione capirete la straordinaria bellezza che si cela dietro a quell’immagine sgranata.
“Ok ma cosa hai fotografato?” vi starete chiedendo.
Ho fotografato un buco nero: ma per la correttezza della scienza non è possibile fotografare un tale oggetto, in quanto la sua forza gravitazionale cattura la luce nel suo pozzo gravitazionale ed impedisce alla radiazione di arrivare a noi.
“Ma un buco nero non è il risultato di una supernova molto massiccia?”
Si vero, ma non è l’unico luogo in cui troviamo un buco nero: al centro di ogni galassia, dove la materia è molto densa e concentrata, probabilmente vi è localizzato un buco nero supermassivo con una massa di centinaia di volte il nostro Sole.
Al centro della nostra galassia ne abbiamo uno, Sagittarius A*.
Però a me piacciono le sfide, quindi ho puntato il telescopio nel profondo cielo, verso la galassia M87 a 56 milioni di anni luce, dove sappiamo che esiste un buco nero supermassivo: e questo è veramente enorme, con una massa di 6.6 miliardi in nostro Sole.

Datosi che non è possibile osservare o fotografare un buco nero bisogna cercare gli effetti che provoca nel suo ambiente circostante.
Un pò come capire se l’acqua bolle guardando se c’è sopra la pentola il vapore che sale.
In questo caso dal buco nero viene emesso una colonna di gas e plasma lunga quasi 3000 anni luce, tutto materiale che non è caduto nel mulinello gravitazione e a causa della fionda gravitazionale e delle forze mareali viene espulso a grande velocità dal buco nero.
E questo è perfettamente fotografabile anche con telescopi di media grandezza

Ovviamente sapevo che era presente questo oggetto, infatti già nel 1918 l’astronomo Herbert Curtis osservò uno strano getto in uscita dalla galassia.
Solo con ulteriori osservazioni sia nel visibile sia nella banda radio si poté confermare l’esistenza di un buco nero all’interno di M87

Però gli scienziati nel gennaio del 2024 rilasciarono un’immagine incredibile: il disco di accrescimento che circonda il buco nero.
Il plasma che ricade verso il pozzo gravitazionale emette una gran quantità di onde radio e queste riescono ad arrivare fino a noi: quello che sono riusciti a fare gli astronomi è combinare i dati di più antenne radio sparse in tutto il mondo, per ottenere una sola gigante antenna.
Il risultato qui sotto è la più dettagliata immagine di quel buco nero (o almeno di uno degli effetti che ci indica la sua presenza).

Per questo mese è tutto!
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Fino alla prossima, ciao e cieli sereni!