La ricostruzione a Mirandola

La ricostruzione a Mirandola

2 Aprile 2017 0

Ecco, in sintesi, alcuni dei principali dati sulla ricostruzione post sisma 2012 a Mirandola.

Ricostruzione delle abitazioni private

Alla data del 23 marzo 2017 il Comune di Mirandola ha seguito l’iter di ben 1.191 pratiche di ricostruzione “Mude” per le abitazioni private. Le domande accettate sono state 1.080 e 111 quelle respinte. All’84,4% delle richieste valide (911) è già stato assegnato il contributo. Il totale dei contributi assegnati a Mirandola per le abitazioni private è di oltre 335 milioni di euro.

Nel solo centro storico, su 276 domande presentate ne sono state accolte 254. Le ordinanze di contributo già emesse sono 199 (pari al 78,3% delle domande accettate).

Contributi alle famiglie ancora fuori casa

Al mese di marzo 2017 sono 352 le famiglie che ricevono contributi post sisma per chi è ancora fuori della propria abitazione in seguito al sisma 2012. Subito dopo il terremoto erano Per il Canone di locazione (“Ccl”) sono 222, per quanto riguarda i Contributi per il disagio abitativo (“Cda”) sono 130.

Ricordiamo che a fine 2012 le domande accolte per il Contributo di autonoma sistemazione (“Cas”) erano 2.964.

 Moduli Abitativi Provvisori (“Map”)

Sul territorio di Mirandola i Moduli abitativi provvisori (“Map”) sono tutti vuoti. Anche le ultime famiglie che li occupavano sono rientrate nelle abitazioni. Sono attualmente in corso le operazioni di smantellamento dei “Map” e di pulizia degli ultimi “quartieri” rimasti (via Mazzone e via Giolitti). Gli interventi si concluderanno entro il mese di aprile e le aree saranno riconvertite e riutilizzate. A Mirandola erano stati installati 262 “Map” in quattro nuovi “quartieri” (oltre a via Mazzone e via Giolitti, via 29 Maggio e via Tucci).

 I controlli

I dati del Servizio Urbanistica del Comune dimostrano come siano costanti e approfonditi, a Mirandola, i controlli sulle domande Mude di ricostruzione delle abitazioni private. Oltre alla verifica diretta da parte del Servizio Urbanistica, che ha portato a “bocciare” un decimo delle richieste perché prive dei requisiti, esiste tutta una serie di altri controlli, che impediscono le irregolarità.

Quattro sono i livelli principali di “filtro”. Il primo è rappresentato dal controllo in materia sismica, effettuato dal Servizio Geologico della regione sul progetto presentato dai tecnici incaricati dal privato. Le ordinanze commissariali prevedono che si controlli il 25 per cento del totale dei Mude protocollati, ma a Mirandola questa soglia è ampiamente superata (attualmente si è arrivati al 33 per cento, ovvero una domanda ogni tre).

Il secondo “filtro” è rappresentato dalla verifica del rispetto dell’ordinanda n. 71 del 2014, ovvero un controllo che la struttura commissariale svolge sull’attività del Comune (contributo assegnato, completezza della pratica, correttezza delle procedure svolte…). Ad oggi nessun rilievo è stato mosso al Comune, sui 46 controlli totali effettuati.

Vi è quindi un terzo ordine di verifica, non previsto dalle norme, ma sempre possibile, rappresentato dai controlli della Guardia di Finanza (anche in questo caso non è stato effettuato nessun rilievo al Comune).

Infine, vi è un controllo incrociato tra i Servizi sociali e l’Urbanistica sui criteri dell’ordinanza commissariale n. 20 del 2015. Il Comune, in sostanza, verifica se quanto dichiarato dai proprietari in merito agli obblighi di affitto (per le abitazioni non principali che hanno ottenuto il contributo) venga effettivamente rispettato. In questo caso sono state controllate (o sono in corso di verifica) ben 230 pratiche.

Altri controlli sono svolti dalla Polizia Municipale, nell’ambito dell’attività di competenza.

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