I Santi de “Al Barnardon” dal 6 al 12 Febbraio

I Santi de “Al Barnardon” dal 6 al 12 Febbraio

5 Febbraio 2017 0

6  febbraio

Gastone, vescovo del VI secolo, ebbe una parte importante nella conversione al cristianesimo di re Clodoveo e dei suoi galli. Pare che Gastone sia nato nel Limosino da una famiglia nobile, ma ancor giovane si trasferì nella Lorena facendo vita ritirata e virtuosa. Il vescovo di Toul lo volle con sé e lo consacrò sacerdote. Quando re Clodoveo sconfisse gli alemanni, volle sciogliere il voto fatto e si diresse a Reims per farsi battezzare, ma non volendo arrivarvi senza istruzione, chiese al vescovo di Toul un catechista; questi gli affiancò Gastone come accompagnatore ed istitutore. Durante il viaggio compì un miracolo, donando la vista ad un cieco, che colpì molto il re. Dopo il battesimo ricevuto da S. Remigio, Gastone fu trattenuto a Reims dove si dedicò all’istruzione dei fedeli e all’assistenza dei poveri. S. Remigio ne fu tanto entusiasta che lo fece vescovo di Arras. Quando divenne re Clotario i costumi dei galli erano ancora impregnati di paganesimo e spesso i loro incontri si trasformavano in vere e proprie orge. S. Gastone una volta venne invitato ad un banchetto; quando si presentò, sulla tavola imbandita vi erano parecchie coppe piene di birra. Il vescovo prima di sedersi benedì la tavolata e le coppe si ruppero versando la birra tutto intorno. Una fredda notte di febbraio del 540, una nuvola luminosa si fermò sul palazzo vescovile. S. Gastone raccomandò ai prelati intorno a lui la Fede, la Speranza ma soprattutto la Carità, poi si addormentò per sempre.

7  febbraio

Riccardo fu sovrano dei sassoni, in Inghilterra. Non si sa molto di lui, neppure se abbandonò il trono di sua volontà o ne venne deposto. Ad un certo punto della sua vita lo troviamo pellegrino sulla strada Romea, quella cioè che conduce a Roma. Attraversò la Gallia, valicò le Alpi, passò la valle padana e superò gli Appennini giungendo a Lucca dove, nel 722 morì improvvisamente. Venne sepolto nella chiesa di s. Frediano e presto i lucchesi si stupirono dei tanti miracoli che avvenivano sulla tomba del regale pellegrino.

8  febbraio

Quando s. Francesco morì, al suo capezzale c’era una donna, beata Jacopa de’ Settesoli che aveva incontrata a Roma nel 1219. Jacopa, nobildonna vedova e più anziana di Francesco, lo accompagnò in giro per Roma e poi divenne la più valida collaboratrice dell’ordine nella città dei papi. Fu lei ad ottenere dai benedettini la cessione dell’ospedale di s. Biagio che divenne il primo luogo in mano ai francescani col nome di s. Francesco a Ripa. Ebbe un rapporto col santo quasi da madre a figlio e da lei Francesco accettava modesti e poveri doni che da altri rifiutava per il voto di povertà. Quando mandò un messaggero per chiamarla al suo capezzale, il messo era appena partito che ella giunse spinta da un presentimento e si occupò della preparazione del corpo per la sepoltura. Per 13 anni restò presso la tomba dedicandosi ad opere di pietà e carità, poi anche lei rese l’anima a Dio. Venne sepolta vicino a Francesco presso la chiesa di s. Giorgio e poi traslata col santo nella basilica di s. Francesco dove una lapide la ricorda.

9  febbraio

Nel 1786 s. Gaspare del Bufalo nasce a Roma da una famiglia decaduta. Il padre fa il cuoco nel palazzo dei principi Altieri e la madre si occupa dell’educazione spirituale del figlio che già a sei anni si dimostra penitente ed estatico meditatore della Passione di Gesù, devoto di s. Francesco Saverio e “missionario” presso i compagni di gioco meritandosi il titolo di “piccolo s. Luigi”. Non fece meraviglia che entrasse nel Collegio Romano studiando teologia e en uscisse sacerdote. Sorprese invece che scegliesse come campo d’apostolato il Campo Vaccino, dove si radunavano i bovari e i barrozzari, o l’ospizio di s. Gallo, rifugio d’infermi ed infelici. Quando Napoleone fece prigioniero papa Pio VII, Gaspare si rifiutò di giurare fedeltà all’imperatore e quindi fu incarcerato e mandato in esilio; tornò solo quando rientrò il papa. Nel 1815 ottenne il permesso di dare vita alla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue per propagare ovunque la devozione per il Sangue del Signore. Morì a Roma nel 1837 e sul referto medico venne scritto: “Vittima della carità.”

10  febbraio

Sacre Ceneri. La celebrazione delle Ceneri nasce per celebrare pubblicamente la penitenza, era infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che poi sarebbero stati assolti dai peccati. Nel tempo il gesto dell’imposizione delle ceneri si estese a tutti i fedeli e la riforma ha ritenuto opportuno conservare questo rito.

11  febbraio

Pasquale era romano e venne educato nel Laterano. Divenuto monaco benedettino venne ordinato cardinale del monastero di santa Prassede. Nell’817 salì al soglio pontificio. Avverso all’eresia degli iconoclasti, coloro che negavano all’arte ogni legittimità sacra, accolse i perseguitati greci e li fece ospitare nel monastero di santa Prassede. La sua venerazione verso i santi ed i martiri, lo indusse a trasportare in santa Prassede molte reliquie e quest’azione lo rese degno di un’apparizione di santa Cecilia che gli indicò il luogo dove si trovavano i suoi resti nelle catacombe di s. Callisto. Durante il suo papato fece abbellire molte chiese, ma non dimenticò i monasteri ai quali fece unire degli ospedali per assistere i malati e gli indigenti. I suoi progetti vennero portati avanti anche dopo la sua morte avvenuta nell’824.

12  febbraio

Lorenzo, vescovo del VI secolo, apparteneva alla famiglia dell’imperatore bizantino Zenone e fu proprio questi che lo mandò come vescovo nella città di Siponto. Oggi quest’antica città non esiste più ed i suoi resti si trovano nei pressi di Manfredonia. La sede vescovile della città era stata a lungo vacante a causa delle guerre con i Goti ed il vescovo che giungeva da Costantinopoli, e che portava con sé molte reliquie, venne accolto con entusiasmo. Pochi anni dopo avvenne l’episodio più appariscente del suo vescovato. Nei pressi della città, sul Gargano, apparve l’arcangelo s. Michele a cui venne dedicato il celebre santuario. Oltre ad insegnare ai fedeli la pietà e la penitenza, previde i lutti e le distruzioni che avrebbero colpite l’Italia e la Puglia a causa delle invasioni barbariche. Dopo la sua morte venne sepolto nella cattedrale di Siponto e dopo la distruzione della città venne trasferito nella nuova Manfredonia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.