I Santi de “Al Barnardon” dal 16 al 22 gennaio
16 Gennaio
Santa Priscilla visse nella seconda metà del primo secolo. Sposa, e poi vedova, del nobile Manio Acilio, fatto mettere a morte dall’imperatore Domiziano perchè cristiano. Priscilla fu madre del senatore Pudente, divenuto santo, e nonna delle nipoti Prasseda e Pudenziana, anche loro sante. Pare, ma non è provato, che S. Pietro, durante la sua permanenza a Roma, abbia vissuto nella villa di Priscilla che si trovava sulla Salaria, facendone il centro della sua attività apostolica. Sotto la villa, forse per desiderio della stessa santa, vennero aperte le prime catacombe romane che accolsero la chiesa cristiana durante le persecuzioni
17 Gennaio
San Dacio nacque a Milano nel VI secolo dalla nobile famiglia degli Alliati. Divenuto vescovo della città, durante la guerra tra i goti di Teodato ed i bizantini, diede fondo a tutte le ricchezze, proprie e della chiesa, per difendere il popolo cristiano dalle sofferenze della guerra. La vittoria dei goti portò al saccheggio della città e s. Dacio dovette fuggire ed andare in esilio a Costantinopoli. Qui spalleggiò papa Vigilio in varie controversie dottrinali, sostenendo i diritti del papato contro le ingerenze dell’imperatore Giustiniano. Morì, ancora in esilio, a Costantinopoli nel 552, ma i milanesi non avevano scordato ciò che il loro vescovo aveva fatto per Milano, così trasportarono il corpo nella capitale lombarda e gli tributarono gli onori della santità.
18 Gennaio
Santa Prisca martire del primo secolo, può darsi non sia santa. Esiste una basilica sull’Aventino a lei dedicata, ma pare fosse una “semplice” benefattrice che donò la propria domus al culto cristiano; domus che poi divenne una basilica e che mantenne il nome di Prisca. Esiste però una tradizione devota che la vorrebbe addirittura come prima martire della Chiesa occidentale. Si narra infatti che venne battezzata dallo stesso S.Pietro a tredici anni e venisse decapitata poco dopo per ordine di Claudio Tiberio, ma non esiste alcuna documentazione a riprova di ciò.
19 Gennaio
S. Germanico, martire del II secolo, fu un discepolo di S. Policarpo, vescovo di Smirne ed assieme ad altri discepoli precedette di alcuni giorni il martirio del maestro. Nel 156, durante la persecuzione di Marco Aurelio, venne condannato coi compagni “ad bestias”, cioè divorati nell’arena dalle belve. Quando venne il suo turno di entrare nell’arena, il proconsole romano che presiedeva all’esecuzione gli rivolse uno sguardo pietoso che lo invitava a desistere dal martirio data la sua giovanissima età. Germanico, da quello sguardo quasi implorante, trasse maggiore determinazione e si gettò tra i leoni incitandoli all’assalto facendosi sbranare. Quando verso sera toccò a S. Policarpo, le belve erano già sazie e si rifiutarono di compiere il proprio dovere. Il proconsole decise così di preparare in fretta un rogo e lo fece bruciare.
20 Gennaio
San Fabiano, papa e martire del III secolo, divenne papa per diretto intervento divino. Era appena morto papa sant’Antero ed il popolo cristiano si era riunito per eleggere il prossimo. Mentre si stava decidendo, una colomba bianca si posò sul capo di Fabiano che venne acclamato papa. Il suo papato durò 14 anni in un periodo abbastanza calmo, ma prevedendo tempi duri egli si adoperò per migliorare le catacombe come rifugi. Fu soprattutto un abile organizzatore; divise la comunità in sette regioni amministrative affidate alla cura di altrettanti Diaconi regionali che avrebbero coadiuvato l’opera dei vescovi nella diffusione dei sacramenti, dell’insegnamento e dell’assistenza. La nuova organizzazione funzionò talmente bene da infastidire enormemente l’imperatore Decio che, nell’anno 250, riprese le persecuzioni ed una delle prime vittime fu S. Fabiano.
21 Gennaio
Della vita di san Fruttuoso, vescovo di Tarragona in Spagna e martire del III secolo, si sa solo che fu amorevole verso il prossimo e molto amato dai suoi fedeli. Del suo martirio invece si sa tutto. Il 16 gennaio del 259 venne arrestato assieme a due suoi diaconi. Alcuni giorni dopo venne interrogato dal proconsole Emiliano che tentò invano di fargli adorare gli dei romani. Al termine gli chiese se fosse vescovo e alla risposta positiva disse: “Vuoi dire che lo eri.” Con questa battuta lo condannava all’immediata morte sul rogo. Condotto nell’anfiteatro è legato e gli viene dato fuoco. Le fiamme consumano le corde, ma lui resta in ginocchio continuando a pregare fino al sopraggiungere della morte. Il giorno dopo i suoi fedeli vengono nell’anfiteatro per raccoglierne le reliquie. Lui appare loro e li prega di mantenere uniti i suoi resti e di seppellirli in un’unica tomba.
22 Gennaio
Beata Beatrice d’Este, vergine del XIII secolo, ebbe una fanciullezza spensierata e agiata. Figlia del marchese di Ferrara Azzo d’Este e nipote di Roberto re di Puglia da parte di madre, trascorse i primi anni di vita nell’agiatezza della corte di Ferrara e fu devota e virtuosa quanto bastava. Ancora giovanissima venne promessa sposa a Galeazzo Manfredi, un giovane signore di Vicenza. Quando i preparativi per le nozze furono ultimati e si attendeva trepidanti solo l’arrivo dello sposo, arrivò invece la notizia della morte di Galeazzo in una rissa a Milano. Invece di disperarsi o di rifugiarsi tra le braccia materne, Beatrice prende una decisione drastica. Non rientrerà a corte e invece di un matrimonio carnale si decide per uno spirituale. Si fa monaca benedettina e con la dote del matrimonio mancato costruisce un convento benedettino a Ferrara dove entra per sempre. Dagli agi di corte passa ad una vita di obbedienza, povertà e sottomissione con rigorosa severità verso se stessa. E’ ammirata ed amata dai superiori e dalle consorelle, ma per breve tempo; dopo soli otto anni di vita nel convento, nel 1262 muore in odore di santità.