I Santi de “Al Barnardon” dal 12 al 18 Giugno
12 giugno
Secondo la leggenda sant’Onofrio era figlio di un re, a lungo desiderato, ma che, appena nato, fu indicato da un demonio come figlio di una relazione adulterina della regina: sottoposto alla “prova del fuoco”, ne sarebbe uscito indenne. Si isolò dedicandosi alla vita eremitica ancor molto giovane. Il vecchio vescovo e monaco egiziano Pafnuzio, desideroso di conoscere la vita degli anacoreti del deserto, lo incontrò e trascorse con lui gli ultimi giorni di vita di Onofrio cui dette sepoltura in una grotta.
13 giugno
All’età di sette anni, santaAlice venne inviata all’abbazia cistercense di Notre-Dame de la Cambre (Coenobium Beatae Mariae de Camera), presso Ixelles, perché ricevesse un’educazione; durante l’adolescenza contrasse la lebbra e venne di conseguenza posta in isolamento dal resto della comunità. Mentre si trovava in quarantena, Alice fu un esempio per il resto della comunità, per lo spirito di umiltà con cui sopportava la sua malattia: divenne inoltre particolarmente devota verso la presenza reale di Cristo nell’eucaristia, ma non le venne permesso di bere dal calice a causa del rischio di contagio. Col procedere della malattia divenne cieca e paralitica, ma allo stesso tempo cominciò ad avere estasi e visioni; venne anche visitata da Cristo, che le assicurò la sua completa comunione nell’eucaristia, in quanto Egli era presente sia nel pane che nel vino. Ebbe inoltre il dono di curare, che poteva però operare solo sugli altri, e non su sé stessa. Morì all’alba di sabato 11 giugno 1250, nel convento dov’era rimasta fin da quando vi era entrata la prima volta.
14 giugno
Beato Pacifico della Marca fu uno dei compagni prediletti di san Francesco che gli impose il nome Pacifico. Dopo una vita mondana, iniziando un cammino di conversione, si mise al seguito di Francesco, che predicava a San Severino Marche. Era il 1212. Introdusse i francescani nella regione Franco – Belga nel 1217 che san Francesco si era riservata. Ritornato in Italia, Gregorio IX gli affidò nel 1227 la cura delle clarisse di Siena. Frate Elia lo invitò di nuovo, dopo il 1230, a dirigere la provincia della Francia settentrionale.
15 giugno
Beata Iolanda fu principessa, figlia del re Bela IV d’Ungheria e nipote di Santa Elisabetta d’Ungheria, nacque nel 1235. Ricevette la sua formazione cristiana dalla sorella maggiore, Santa Kinga (Cunegonda). Unita in matrimonio al duca polacco Bodeslaus, principe di Kalishi in Pomerania. Terziaria francescana, unì ai doveri di sposa e madre, l’esercizio della carità nell’assistenza agli infermi e ai poveri. Nel 1279 rimase vedova e successivamente entrò nelle Clarisse del convento di Sandeck ove si distinse per la sua profonda umiltà. Resse come badessa il convento di Gniezno in Polonia. Morì nel 1298. Fu beatificata nel 1827.
16 giugno
Nata a Tongres nel 1182, in Belgio, santa Lutgarda a dodici anni entrò fra le Benedettine di Santa Caterina a Saint-Trond. Eletta priora, nel giorno stesso della nomina lasciò il suo monastero per raggiungere la comunità cistercense di lingua francese a Aywières in Brabante dove Lutgarda si ostinò a parlare fiammingo. Appartenendo al gruppo di pie donne del XIII secolo che condussero un’intesa vita mistica, Lutgarda fu devota dal Sacro Cuore che le concesse apparizioni e incontri commoventi. Si sottopose a un regime di austerità per la conversione degli albigesi, di alcuni signori della regione e dei poveri peccatori dei dintorni. Avrebbe ottenuto guarigioni miracolose per intercessione delle anime del Purgatorio. Divenuta cieca, visse ancora per undici anni esercitando un forte influsso sui devoti del suo tempo. Morì il 16 giugno 1246. È patrona dei fiamminghi.
17 giugno
San Nicandro e san Marciano erano due valorosi soldati romani, probabilmente originari della Mesia (l’odierna Bulgaria), di stanza a Venafro. Pur consapevoli dei rischi che comportava la loro scelta, abbracciarono la religione cristiana. Furono arrestati e condannati a morte per non aver voluto rinnegare la loro fede il 17 giugno del 303.
18 giugno
Corpus Domini. Con questa festa onoriamo e adoriamo il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. L’Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signore!”.