Giugno – Tempo di “Nocino”

Giugno – Tempo di “Nocino”

19 Giugno 2022 0

IL NOCINO

Di grande e attuale rilievo è il rapporto che intercorre fra la not­te di San Giovanni e le piante di noci: in quella notte, un tempo, si raccoglievano i frutti del noce non ancora maturi ma già abbastan­za grossi per preparare il nocino, forse il più classico dei liquori della nostra terra. Oggi, ovviamente, va bene anche raccogliere le noci di giorno, non solo, ma anche in date precedenti il 24 giu­gno: tutto dipende dall’andamento stagionale. Se ha fatto caldo si possono raccogliere le noci anche tre o quattro giorni prima. Una volta si pensava – sempre secondo vetuste tradizioni – che fossero migliori le noci raccolte da gentili mani femminili, anziché dagli uomini. Fra le altre cose, era sconsigliato, in autunno, bruciare le foglie profumate di questa pianta, gustosa per i frutti autunnali (che hanno il vantaggio di cadere da soli, come i ricci delle casta­gne) e per il legno pregiato. La cosa più strana è che, secondo al­cuni esperti, il rito della preparazione del nocino risale addirittura alle popolazioni celtiche della Britannia.

È vero che il nocino non fa parte della cultura mediterranea, è anche vero che queste popolazioni nordiche ancora oggi sono maestre nella preparazione del wisky e del sidro, ma si fa un po’ fatica a capire la loro primogenitura in fatto di nocino, ora tipico prodotto delle nostre terre. Il nocino è praticamente uno dei rari prodotti alcolici che fanno ancora parte della nostra tradizione, as­sieme a qualche raro caso di produttori di laurino e di cedrina, che veniva realizzata con la celebre “erba luigia”. Un tempo, nelle no­stre campagne si producevano a livello artigianale anche la grap­pa: a parte i pochi casi di produzione domestica, questo distillato veniva realizzato in quelle località cui è rimasto, ancora oggi, il no­me di “Bollitora”. Bollitora era infatti il nome dei luoghi in cui si procedeva all’ebollizione dei residuati della pigiatura del vino, i fa­mosi (in dialetto) “gramostini”.

Tratto da: Antiche tradizioni Mirandolane

Autore: Giuseppe Morselli

Edizioni Bozzoli

Anno 2006

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