Donatella Bucci – Viaggi e non solo – NP Ranthambore e la tigre del Bengala

NP Ranthambore e la tigre del Bengala
Il Natural park di Ranthambore offre infinite possibilita’ di incontri, cervi, farfalle, innumerevoli specie di uccelli e paesaggi popolati da alberi che nella stagione secca sembrano stati divorati dalle fiamme , ma la protagonista indiscussa della scena rimane lei, la Tigre del Bengala.
Una delle esperienze fotografiche più elettrizzanti che abbi mai vissuto e quella avuta nel parco naturale di Ranthambore , in India.
Nel cuore del Rajasthan, dove la terra si tinge di rosso al tramonto e l’aria porta con sé il profumo antico delle foreste secche, vive il sovrano silenzioso di Ranthambore: la tigre del Bengala.
In questo parco, tra rovine di templi dimenticati e laghi che riflettono la luce dell’alba, la natura si mostra nella sua forma più selvaggia e misteriosa.
Le immagini che vedrete raccontano l’incontro con questi felini straordinari: gli sguardi che trapassano il silenzio, i movimenti fluidi che sembrano danza, la fierezza di un predatore che è al tempo stesso fragile custode di un equilibrio millenario.
Fotografare una tigre non è soltanto fissare un istante: è respirare la tensione dell’attesa, ascoltare il battito accelerato del cuore quando le strisce arancioni emergono tra le ombre della giungla, e rendersi conto di essere di fronte a un frammento vivente di leggenda.
Questa serie di scatti vuole essere un omaggio alla forza e alla grazia delle tigri, ma anche un invito a proteggere il loro regno, perché senza di loro il silenzio di Ranthambore sarebbe irrimediabilmente più vuoto.
Donatella Bucci
Nata a Mirandola il 18 maggio 1954, emiliana doc, fashion designer da sempre. Diplomata ITS Grazia Deledda di Modena. Ha coltivato in questi anni la passione per i viaggi se possibile fuori dalle tradizionali rotte del turismo. Appassionata di fotografia ne ha fatto il suo hobby principale, ha creato il sito https://lospiritodelluogo.jimdofree.com/ per potere condividere con le persone che ama e che stima quello che sono le sue esperienze di viaggio, le sue emozioni e i suoi contatti con la gente e con la natura, a volte selvaggia a volte scontata, ma sempre stupefacente, a volte crudele ma mai incoerente, che si dona agli occhi del viaggiatore come un neonato si dona agli occhi della propria madre. Ha avuto foto selezionate da National Geoghaphic e diverse foto pubblicate dalla rivista on line Vogue.
Collabora con la rivista enogastronomica Cavolo Verde, ha frequentato il corso AIS per Sommeliers ma, per motivi di lavoro, non ha potuto far l’esame e conseguentemente non ha ottenuto il diploma ma ama il buon bere.
La sua fotografia e’ rivolta principalmente verso temi naturalistici o etnici, pur amando molto le nostre valli con la nostra fauna e la nostra flora che cerca di rappresentare in modo originale .
Ha al suo attivo due mostre a livello locale, una sui panorami e particolari del parco di Yellowstone e dell’Islanda, la seconda sui colori e sulle etnie dell’Etiopia del sud.
Ama tecniche fotografiche alternative , come le esposizioni multiple, giocando su immagini sfocate e no, o immagini create con mossi in macchina. E’ un’appassionata di fotografia macro.
Coltiva da qualche tempo l’hobby della pittura fluidart, una tecnica per lo più usata da artisti americani e australiani, una tecnica di pittura astratta e, spesso, si ispira alle sue foto per ottenere certi risultati.




















