Chicche dall'Indicatore Mirandolese – 1877-1908 – Testo della capitolazione per la resa della Mirandola fra i tedeschi ed i francesi nel 1707.

Chicche dall'Indicatore Mirandolese – 1877-1908 – Testo della capitolazione per la resa della Mirandola fra i tedeschi ed i francesi nel 1707.

23 Giugno 2023 0

Periodico mensuale di memorie patrie (1877-1908)

Dalla biblioteca di Alberto Toscani

A cura di Maurizio Bonzagni e Fabrizio Artioli

TESTO DELLA CAPITOLAZIONE

Per la resa della Mirandola fra i tedeschi ed i francesi nel 1707

Nella primavera dell’anno 1705, fervendo ancora la guerra per la successione di Spagna, il principe Eugenio di Savoia facea ritorno in Italia con nuove forze. Mossi da ciò i Gallispani, che già cingeano d’assedio la Mirandola, determinavano di affrettarne la espugnazione. Stavano alla difesa di lei gli Alemanni comandati dal valoroso ed avveduto conte Giuseppe di Koenigsegg, e guidava i francesi monsi­gnor di Laparà Defìeulx uno dei più illustri ingegneri che vantasse allora la Fran­cia. Dopo diciotto giorni di continuo bombardamento, scoprendosi ornai la breccia ed essendo incominciato il ponte per l’assalto, il generale tedesco, mosso a’ prieghi dei cittadini, si arrendeva rimanendo egli prigioniero di guerra con tutto il presidio. Nell’ 11 maggio venne segnata la capitolazione. Il suo testo, come si disse nel n.° prece­dente, non è recato dai patrii cronisti a stampa, ma solo dalla Storia mss. del dottor Vaccari alle pagg. 545-552 della copia. È però stampato senza data di luogo, in foglietto di 4 pagine in 4° piccolo, ed or ora rinvenuto dal sig. Valmiro Bocchi, che ne ha fatto gentil dono alla nostra Commissione di Storia patria. Nell’ interesse della storia me­desima, si crede riportarlo quale trovasi nella stampa anzidetta, rispettando l’orto­grafia e la punteggiatura del tempo.

» PUNTI, ET ARTICOLI

Della Capitolazione proposta per la Resa della Mirandola dal Sig. Co: di Koenigsegg, Generale di Battaglia delle Truppe di S.M.Cesarea, Colonello d’Infanteria, uno de’ suoi Ciambellani, e Comandante nella Fortezza della Mirandola.

E ciò, che è stato concluso, e determinato fra lui, e Mons. di Laparà Cavaliere dell’Ordine di S. Luigi, Governatore della Città, e Castello di Niort, e Luogotenente Generale delle Armate di S. M. Cristianissima, e Comandante delle sue Truppe nell’Assedio della Mirandola.

PROPOSTE.

I.

Sarà concesso alla Guarnigione d’ uscire con le sue Armi in Spalla, Insegne spiegate, e Tamburi battenti, e con tutto il Bagaglio, e Servitori, e tutto ciò, che dipende dalla detta Guarnigione con duoi Mortavi Imperiali, e suo Treno.

RISPOSTE

I.

Non si può accordare altra Capitolazione alla Guarnigione della Mirandola, che quella d’esser prigionier di guerra, pro­mettendo per altro, che non sarà fatto alcun torto a gl’ Vfficiali, nè à Soldati, e che si lascieranno gl’ Vfficiali sopra la loro parola nella Città, ove saranno con­dotti, e se li lascieranno le loro Armi, e Bagagli, e sarà permesso à gl’ Ufficiali di vedere, et assistere li loro soldati.

II

Li nemici daranno gratis cento Carri à quattro Bovi L’uno, per condurre  gl’equipaggi degl’ Ufficiali.

II

Si darà à gl’ Ufficiali tutto il necessario di Vetture per trasportare ciò, che essi hanno.

III.

Essi daranno di più gratis sei altri Carri, che li sarà permesso di coprire, e che li Nemici non potranno visitare.

III.

Niente.

IV.

Ciascun’ Ufficiale, e Soldato potrà avere sopra di se tanto di munizione di Guer­ra, quanto potrà portare.

IV.

Niente.

V.

Li Nemici non pretenderanno in alcuna manièra, che se li renda conto, et an­cora meno, che si paghi ciò, che è stato impiegato tanto de gl’ effetti del Sig. Duca della Mirandola, quanto degl’ Abitanti della Città per la sicurezza della Guarnigione.

V.

Li Nemici non potranno portar via cosa alcuna, che si troverà in natura appar­tatamente al Sig. Duca della Mirandola, ò agl’ Abitanti.

VI.

Nè meno potranno pretendere alcuna reintegrazione di ciò che è stato dato, prestato, rubato,  in fine dannggiato in qualunque maniera, tanto alla Città che alla Campagna.

VI

Conceduto.

VII.

La Guarnigione nòn meno sarà obbligata il non pagar se non li debiti particolari degl’ Vfficiali, et il danaro, che gli Abitanti hanno dato sopra Polize segnate dal Comandante.

VII.

Conceduto con questo, che si prenderanno sopra ciò delle misure convenienti.

VIII.

Non essendo il danaro pronto, si convenirà del termine, e della sicurezza del pagamento.

VIII

Conceduto.

IX.

Gl’ infermi, e feriti, che non potranno seguire la Guarnigione, saranno spesati fino a che si possino inviare all’ altra Armata, et al prezzo, che si trattano le Truppe di S. M. Cristianissima.

IX.

Si avrà cura degl’ infermi, e feriti, e sarà permesso al Sig. Co: di Koenigsegg di lasciare degl’ Vfficiali appresso di loro et anche tali altre persone, che li pia­cerà.

X.

Per gl’ infermi, e feriti, che non possono sostenere la Vettura, si converrà de’ Carri bisognevoli à ciò, ò pure saranno condotti sopra de’ Batelli per il Canale di Quarantole nel Pò, e di là con de’ Carri all’ Armata Imperiale.

X.

Si avrà cura, come si è detto, per li fe­riti, et infermi, e quando sarà il caso di mandarli, si concede ciò, che è ri­chiesto.

XI.

La Guarnigione sarà scortata con tutta sicurezza, fino all’ Armata Imperiale, comandata dal Sig. Prencipe Eugenio di Savoia.

XI.

Non si è nel caso di rispondere cosa al­cuna sù questo articolo.

XII.

Si farà fare alla Guarnigione il camino più corto per giungere all’ Armata Im­periale, e non sarà obbligato di caminare, se non dieci miglia d’Italia al più ogni giorno, et ogni tré giorni si lascierà riposarne uno.

XII.

Il medesimo.

XIII.

In questa Capitolazione saranno com­prese tutte le Truppe sì Nazionali di S. M. Cesarea, come le straniere, che si trovano al suo serviggio attualmente, come il Battaglione Irlandese, e la com­pagnia Napolitana : Item gl’Ufficiali, e tutti quelli, che servono tanto all’Arti­glieria che à i Commissariati, i Capellani, Chirurghi, Vivandieri, Servitori, e Donne con li loro Bagagli, ed effetti, e tutto ciò che dipende dalla Guarnigione.

XIII.

Conceduto, e che li Servitori, e Donne sa­ranno mandati, se gl’ Ufficiali lo voglio­no, come anche li Cappellani.

XIV.

Non si potrà puro alcuna difficoltà, ò pre­tensioni nuove, doppo segnato l’ accordo in qualunque maniera, ò pretesto che sia, ma il tutto sarà, eseguito di buona fede da una parte, e l’ altra.

Il Sig. Co: di Kcenigseigg poteva dispen­sarsi dalle clausule di questo articolo, perchè non siamo accostumati di far cat­tivi tratti, nè di mancar di parola.

XV.

Gl’inimici non potranno fare perquisi­zione alcuna sopra le azioni de’ Citta­dini, e degl’Abitanti, fatte per lo pas­sato, fino al giorno della sottoscrizione de’ Capitoli.

XV.

Non si costumano simili articoli nelle ca­pitolazioni, eccettuato quando si fanno conquiste sopra de’ Prencipi, che hanno Sudditi loro naturali, e però il Sig. Duca della Mirandola sarà in libertà con li medesimi, secondo egli conoscerà espe­diente.

XVI.

Gli effètti, e tanto meno le persone de­gl’ Abitanti non saranno in alcun modo molestati.

XVI.

Accordato.

XVII.

Ciascheduno della Città, che vorrà par­tire per altra parte lo potrà fare con tutti i suoi effetti nel termine di un me­se, che se gl’ accorderà per questo.

XVII.

S’accorda per i Preti, e per i Frati.

XVIII.

Il giorno che saranno sottoscritti i Capi­toli, si darà in mano à Nemici la Porta del Rivellino, riservandosi la Guarni­gione quella della Città fino alla sortita.

XVIII.

Sarà data nella mano de’ Francesi la Por­ta, tosto che sarà sottoscritta la presente Capitolazione; Volendo altresì, che resti una guardia de’ Nemici di dentro, e quel­la delle Truppe del Rè di fuori, a riserva che il Ponte Levatore resterà abbassato, e sarà libero per mandare Commissari di S. M. per fare inventarj delle Muni­zioni da Guerra, e da Bocca, e la Guar­nigione Imperiale sortirà li 13 del cor­rente, prima di mezzo dì.

XIX.

Il giorno seguente tutti li Carri saranno pronti su lo spalto la mattina, dopo mezzo dì si faranno entrare in Città per caricar gl’ equippaggi.

XIX.

Non y’ è da rispondere à questo Articolo.

XX.

Dopo ciò, la Guarnigione uscirà il ter­zo giorno à buon’ora, e le Truppe de’ Nemici non potranno entrare nella Città dopo uscito tutto il Presidio co’ i suoi Equippagi, et Attrezzi.

XX.

Ella aura il tempo, che le è prescritto nell’Articolo di sopra.

XXI.

Infine il concordato sarà sottoscritto dalli due Generali Comandanti, e cambiato da una parte, e dall’ altra, e il tutto eseguito di buona fede, e senza litigio, come sopra, e non sarà permesso alli Soldati prigionieri di pigliare partito nelle Truppe di S. M. Cristianissima, nò saranno gl’ Vfficiali mandati in altro luogo, che ove saranno li Soldati, et auranno la libertà di vederli, et averne cura nelle Prigioni.

XXI

Accordato, che gl’ Vfficiali auranno tutta la libertà di vedere tutti li loro Soldati e la permissione di impedirgli il prender altro partito disertando.

Permesso sarà al Comandante di man­dare quel’ Ufficiale, ei più vorrà à S. À. il Sig. Prencipe Eugenio di Savoia per rendere il conto della resa della piazza, e per li bisogni della Guarnigione.

XXII.

Accordato con riserva, che il detto Vffìciale darà parola di onore di ritornare à co­stituirsi prigioniere nel luogo, che le sa­rà prescritto.

Fatto sul campo della Mirandola il dì 11 Maggio 1705, e signato dal Conte Koenigsegg, e Laparà Defieulx.

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