Osservatorio civico “Ora tocca a noi”- Il muro di gomma di Arpae

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Osservatorio civico  ORA TOCCA A NOI

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 IL MURO DI GOMMA DI ARPAE 

La definizione dei Valori di Fondo introdotti da Arpae che hanno portato all’innalzamento dei limiti di legge di molteplici inquinanti presenti nelle acque sotterranee, si fonda su un clamoroso conflitto di ruoli.

In un documento datato 11 marzo 2022 in seguito alla segnalazione da parte di Feronia del superamento delle CSC (Concentrazione di Soglia di Contaminazione) per molteplici inquinanti presenti nelle acque sotterranee, Arpae Sac prescrive al gestore stesso della discarica (Feronia) di produrre un elaborato tecnico finalizzato alla definizione dei Valori di Fondo. Ma come è possibile che chi dovrebbe avere il ruolo di controllo ambientale della discarica (Arpae) chieda al gestore stesso ( Feronia) di predisporre i dati necessari alla definizione dei nuovi ben più alti limiti di legge che poi andranno a scagionare la discarica stessa da ogni responsabilità di inquinamento ambientale?

È un evidente conflitto di ruoli, un corto circuito controllore-controllato più volte da noi denunciato! L’elaborazione dei Valori di Fondo da parte di Arpae ha origine da palesi errori interpretativi e violazioni delle Linee Guida SNPA n. 8/2018 ( LG-SNPA ) a cominciare proprio dal fatto che le suddette linee guida prevedono la necessità di criteri di cautela molto severi. Ad esempio la scelta unilaterale che Arpae fa nel individuare solo determinati piezometri per le analisi delle acque, è una metodologia che non trova nessun riscontro nella disciplina di legge in materia. Arpae poi sempre in modo unilaterale sceglie solo determinati periodi temporali per analizzare i superamenti dei limiti di legge di molteplici inquinanti escludendo a prescindere altre annualità dove si sono verificate clamorose violazioni delle CSC (Concentrazione soglia di Contaminazione).

Inaccettabile è poi il fatto che Arpae oltre a non applicare quanto previsto dalle Linee Guida SNPA, non porti alcuna evidenza oggettiva che possa escludere la discarica dalla responsabilità di una sorgente di contaminazione. Arpae continuando a ripetere che sono le attività agricole le responsabili dell’inquinamento delle acque, contraddice se stessa come si evince dall’Analisi del Rischio redatta da Feronia con il contributo tecnico di Arpae stessa (anche qui in evidente conflitto di ruoli), nella quale viene ammessa la presenza di percolato al di sotto della discarica. D’altra parte la presenza di PCB (Policlorobifenili) nelle acque sotterranee, inquinanti questi che sono contenuti nel percolato della discarica, è la dimostrazione più evidente ed eclatante di un legame diretto e stretto tra discarica e inquinamento delle acque! Va ricordato che i PCB sono molecole che tendono a bio-accumularsi e sono classificate cancerogene. Su questo dato specifico della presenza di PCB nelle acquee sotterranee, è scandaloso che Arpae non faccia il minimo cenno! 

Tutti questi fatti ci dicono che siamo di fronte ad un eccesso/abuso di potere da parte di Arpae che in tutti questi anni ha costruito un muro di gomma impenetrabile contro i cittadini! 

Maurizio Poletti (portavoce Osservatorio civico “Ora tocca a noi”)

 

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