Un secolo di imprese – Greco
Alcuni attrezzi agricoli della ditta Greco in azione nelle Valli Mirandolesi (Collezione famiglia Greco)
La ditta di aratri e scavafossi Greco, tuttora attiva a Villa Poma, ha le sue origini all’inizio del Novecento a San Martino Spino.
Il fondatore, Davide Greco, era un abile fabbro e falegname, che aveva cominciato a costruire i primi attrezzi per i tanti agricoltori delle Valli. Nei primi anni del secolo aveva anche ideato un turabottiglie in legno con parti in ottone (venduto con la marca G.D.) che venne premiato ad un’importante fiera a Milano.
Negli anni 1928-29 a Davide subentrarono i tre figli: Marino, Bonfiglio e Ubaldo (che nell’immediato dopoguerra sarà anche consigliere comunale a Mirandola).
Tutti e tre, prima di rilevare attività paterna, avevano appreso un mestiere. Marino aveva fatto apprendistato come maniscalco, Bonfiglio aveva lavorato come modellista per le fusioni e Ubaldo, dopo essersi diplomato perito elettromeccanico all’Istituto tecnico “Rossi” di Vicenza, aveva lavorato presso uno zuccherificio.
I tre fratelli presero in mano le redini dell’attività paterna e, intuendo le enormi potenzialità offerte dalla meccanizzazione dell’agricoltura, cominciarono a produrre aratri trainati per i trattori allora più diffusi, i “Mogul” e “Titan” dell’azienda americana McCormick. Gli “aratri da scasso” dei Greco che avevano nomi in linea con il gusto del tempo, come Ardito, Impero e Cincinnato) erano particolarmente indicati per terreni “neri”, duri e forti come quelli delle Valli.
Nel 1951 la ditta si trasferì da San Martino Spino a Poggio Rusco, in via Cappi, per avvicinarsi alla ferrovia Bologna-Verona.
Nel 1964 si sciolse la società dei tre fratelli e nacquero due distinte realtà produttive. Ilio Greco continuò l’attività paterna nello stabilimento di via Abetone-Brennero, a Poggio Rusco, mentre Luigi e Francesco, i figli di Ubaldo, ne aprirono un’altra.
La ditta di Ilio Greco vide riconosciuta la professionalità nell’organizzazione e qualità nella lavorazione dei prodotti, tanto da partecipare assiduamente all’annuale Fiera dell’Agricoltura di Verona con crescente successo e riconoscimenti. Oltre alla produzione attenta alle innovazioni, suo punto di forza fu la rete commerciale che, oltre che a puntare su importanti rivenditori sul territorio nazione, ebbe il pregio riconosciuto di seguire personalmente le esigenze delle aziende agricole della pianura padana che negli anni Settanta conoscevano un importante sviluppo. La Ilio Greco Aratri fu pienamente operativa fino agli anni Novanta, dando un importante contributo allo sviluppo industriale del territorio mantovano e modenese.
La ditta di Luigi e Francesco Greco, invece, arrivò ad avere una sessantina di dipendenti grazie alla diversificazione della produzione. Accanto agli aratri iniziò infatti a produrre zappatrici a tre punte, estirpatori, scavafossi, qualche aratro per le risaie ed altro ancora. Con il passare degli anni, seguendo una tendenza in atto in altri segmenti del settore meccanico, la ditta dei fratelli Greco esternalizzò parte della produzione, anche ad ex dipendenti che aprirono officine specializzate in componenti. Nel 1967 l’azienda (che venne premiata al salone della macchina agricola di Verona per la sua presenza continuativa dal 1948) si era nel frattempo trasferita nel nuovo stabilimento situato tra Poggio Rusco e Villa Poma, che è tuttora la sede aziendale. Negli anni del suo massimo sviluppo la ditta dei fratelli Greco, che per il settore commerciale faceva vendita diretta ma si appoggiava anche alla robusta rete di rivenditori della Landini, si rivolgeva soprattutto all’area padana ed a clienti del Piemonte, ma non mancavano gli acquirenti dal Sud Italia.
Oggi che il mercato nazionale è in forte calo, la ditta si è orientata sulla costruzione di aratri da traino (è una delle rare aziende ancora attive in questo settore) e, soprattutto, di scavafossi, che vengono prevalentemente esportati.
Alcuni attrezzi agricoli della ditta Greco in azione nelle Valli Mirandolesi (Collezione famiglia Greco)
Fabio Montella
Tratto da: Un secolo di imprese “Cento anni di attività economica a Mirandola attraverso i documenti”
Testi di: Fabio Montella
Copertina e impaginazione: Alessio Bignozzi – Tipolito Salvioli
I documenti pubblicati sono di proprietà di: Centro Studi numismatici e Filatelici di Mirandola
Anno 2013