SOM Pettazzuro – Censimento avifauna – Le specie dominanti

SOM Pettazzuro – Censimento avifauna – Le specie dominanti

13 Settembre 2019 0

Quali sono sul nostro territorio le specie acquatiche dominanti e sub-dominanti?

Per “dominanti e sub-dominanti”si intendono quelle specie con frequenza maggiore o uguale al 5% , subdominanti tra il 2 ed il 5, in questo caso, nel nostro territorio.

Tratto dall'”Annual review 2018″ Ricerca scientifica – Attività didattica – Divulgazione – Birdwatching e Fotografia.

A cura della S.O.M – Stazione Ornitologica Modenese “Il Pettazzurro”

Citazione raccomandata: Giannella C & V. Bergamini (cord.) – 2019 – SOM Annual Review 2018.

LE SPECIE DOMINANTI
Vengono riportati i grafici di presenza delle specie che su base annua sono risultate dominanti e sub-dominanti, le specie sono trattate in ordine sistematico (cfr BRICHETTI & FRACASSO, 2018)

Oca selvatica Anser anser
Specie in forte espansione, nidificante. I ceppi originari degli individui presenti sono provenienti da un progetto di restocking che ha interessato la pianura bolognese e modenese alla fine degli anni ’90. Durante le migrazioni ed in inverno si associano agli esemplari presenti tutto l’anno soggetti francamente selvatici di provenienza nordica. Esiste un forte interscambio tra la popolazione presente nella bassa modenese e quella della bassa bolognese. Le popolazioni svernanti risultano già in calo dal mese di febbraio. Nei singoli mesi la specie è risultata 9 volte specie dominante e 3 volte sub-dominante.

Oca selvatica Foto di Tonino De Cristian
Oca selvatica
Foto di Tonino De Cristian

Germano reale Anas platyrhynchos
Specie ben affermata, nidificante. Molti degli individui rilevati sono di provenienza non francamente selvatica, ma sono frutto di popolamenti uso pronta caccia. In inverno sono presenti individui nordici come si evince dalla biometria di alcuni individui catturati a scopo di inanellamento scientifico. Gli individui sono già in calo durante il mese di febbraio essendo specie migratrice e nidificante precoce. Il Germano reale è la specie di anatra più numerosa nei censimenti tanto da risultare specie dominante in tutti i mesi.

Germano Reale Foto di Valentina Bergamini
Germano Reale
Foto di Valentina Bergamini

Alzavola Anas crecca
Specie molto numerosa, e confermata solo recentemente (2018) come nidificante. Dopo il Germano reale è risultata la specie di anatra più numerosa, la sua presenza è molto più numerosa nei mesi invernali e durante le migrazioni. Gli individui già in movimento da agosto (fine luglio) crescono ad ondate successive  per poi calare nei mesi invernali una volta finito il flusso migratorio. L’Alzavola è risultata specie dominante 7 volte e 2 volte sub-dominante.

Alzavola Foto di Giordano Cerè
Alzavola
Foto di Giordano Cerè

Mestolone Anas clypeata
Specie di anatra di superficie, presente tutto l’anno ma con numeri esigui nei mesi estivi, quando qualche coppia rimane a nidificare. Specie in movimento già da agosto,  il picco nel mese di marzo, quando risulta massimo il transito di individui che hanno svernato in Africa equatoriale. Il Mestolone è risultato specie dominante solo una volta e 2 volte sub-dominante

Mestoloni Foto di Tonino De Cristian
Mestoloni
Foto di Tonino De Cristian

Cormorano Phalacrocorax carbo
Uccello ittiofago, presente tutto l’anno, ma con numeri consistenti solo durante il flusso migratorio, qualche coppia nidifica anche in colonie miste con gli aironi. E’ specie problematica infatti entra spesso in conflitto con gli allevatori ittici; le zone umide della bassa modenese sono frequentate durante le ore diurne, infatti alla sera le abbandonano per recarsi in aree abituali per passare la notte in dormitori sociali. La popolazione da dicembre inizia a calare e da gennaio inizia ad abbandonare le nostre aree essendo un riproduttore precoce. Il Cormorano è risultata specie dominante 2 volte e 3 volte sub-dominante.

Cormorano Foto di Antonio Gelati
Cormorano
Foto di Antonio Gelati

Airone guardabuoi Bubulcus ibis
Piccolo airone, molto numeroso, nidificante. Specie di recente insediamento in Italia ed attualmente in forte espansione, fino agli anni ’90 del secolo scorso era accidentale nel modenese. Risulta più numeroso dalla tarda primavera fino all’autunno, quando in presenza delle prime gelate si sposta in massa verso le aree costiere, infatti la sua presenza in inverno è legata a pochissimi individui. Segue volentieri armenti e macchine agricole durante i lavori di aratura e sfalcio. Specie erratica si sposta in massa anche lontano dalle zone umide alla ricerca di prede rappresentate quasi esclusivamente da invertebrati. E’ risultata specie dominante 6 volte una volta sub-dominante.

Airone Guardabuoi Foto di Giordano Cerè
Airone Guardabuoi
Foto di Giordano Cerè

Airone cenerino Ardea cinerea
Grande airone, ben diffuso, da alcuni anni oramai stazionario e da una trentina d’anni anche nidificante. Infatti l’Airone cenerino attualmente può essere considerata specie stanziale, essendo diminuita l’indole migratoria grazie anche ad inverni sempre meno rigidi. Durante i mesi invernali è nota la presenza anche di individui di origine baltica. E’ spesso associata agli allevamenti ittici intensivi, ma frequenta volentieri nei mesi invernali anche prati e pascoli dove ricerca micromammiferi. E’ risultata specie dominante solo una volta, mentre ben 6 volte è risultata specie sub-dominante.

Airone Cenerino Foto di Valentina Bergamini
Airone Cenerino
Foto di Valentina Bergamini

Folaga Fulica atra
Rallide tipico delle paludi d’acqua dolce, in forte rarefazione a causa di una qualità delle acque non proprio ottimale. Specie nidificante.  Il picco di presenza a marzo, quando alla popolazione stazionaria si sommano individui in migrazione con destinazione nordeuropea. Dato che la specie viene solitamente rispettata e non abbandona le aree dove si spara, la mancata o insufficiente copertura delle AFV durante la stazione venatoria può giustificare le flessioni notate nei mesi autunnali e in gennaio. La Folaga è risultata specie dominante 6 volte e 2 volte sub-dominante.

Folaga Foto di Valentina Bergamini
Folaga
Foto di Valentina Bergamini

Pavoncella Vanellus vanellus
Uccello limicolo che frequenta indifferentemente zone umide e prati, per cui in alcune occasioni può frequentare anche aree non oggetto di censimento. Nidificante, ma in calo rispetto agli anni passati. Inoltre è sensibile alle condizioni di gelo, per cui abbandona in massa le nostre aree se tali condizioni perdurano per più giorni. Il picco delle presenze di gennaio è legato ad un periodo particolarmente tiepido per il periodo,  il picco della migrazione è noto per la prima decade di marzo quando transitano migliaia di esemplari che hanno svernato a latitudini più meridionali, non intercettate nei nostri censimenti. La specie è risultata specie dominante 7 volte e 3 volte sub-dominante.

Pavoncella Foto di Tonino De Cristian
Pavoncella
Foto di Tonino De Cristian

Gabbiano comune Croicocephalus ridibundus
Piccolo gabbiano, molto comune durante le migrazioni ed in inverno, in estate alcuni individui restano ad estivare. E’ nota solo una sua riproduzione recente, quando una coppia si è riprodotta associata alla colonia di Mignattino piombato. Forma dormitori notturni che possono interessare un migliaio di individui al centro di grandi vasche assieme al Gabbiano reale ed in misura minore ad altri Laridi. La specie è risultata più numerosa durante la migrazione post-riproduttiva. Il Gabbiano comune è risultato 5 volte sia come specie dominante che sub-dominante.

Gabbiani Comuni Foto di Tonino De Cristian
Gabbiani Comuni
Foto di Tonino De Cristian

Per gli appassionati e studiosi riportiamo, in formato PDF, il testo dell’Annual review 2018″ Ricerca scientifica – Attività didattica – Divulgazione – Birdwatching e Fotografia.

A cura della S.O.M – Stazione Ornitologica Modenese “Il Pettazzurro”

ANNUAL

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