Primi novecento – I lavori pubblici a Mirandola
L’inizio del Novecento, nonostante le tribolate vicende politiche, coincide con un’importante serie di lavori pubblici, che hanno il duplice scopo di abbellire la città e di migliorare i servizi, e soprattutto di offrire occasione di lavoro a braccianti e operai.
Nel 1900 viene inaugurato il nuovo macello pubblico.
Nel novembre del 1901 si procede alla realizzazione dell’illuminazione a gas della piazza centrale e delle maggiori vie cittadine.
Sempre nel 1901 si procede al restauro della facciata del cinquecentesco Palazzo Comunale.
Nel 1902 si inaugura la stazione ferroviaria di Cividale, in coincidenza dell’apertura del tronco ferroviario Bologna-Poggio Rusco. Poi arriva anche la linea di tram a cavalli fra il centro città e la stazione di Cividale. Nel frattempo sorge la prima cantina sociale del Mirandolese. Poi il comune approva la vendita di circa 1.100 metri quadrati di terreno per la costruzione del Teatro Nuovo, che, su progetto dell’architetto Lorenzo Coliva di Bologna, viene inaugurato il 16 settembre 1905. Sempre in quell’anno vengono inaugurate le nuove scuole elementari di Viale Circonvallazione e si iniziano i lavori per la costruzione del nuovo ospedale di Santa Maria Bianca. La previsione di spesa è di circa 130.000 lire. Inoltre vengono edificate le scuole elementari di Quarantoli, San Giacomo Roncole, San Martino Spino e Mortizzuolo.
Nella zona del demolito arsenale del Castello Pico si allarga il mercato bestiame coperto. E infine, nel 1906, allo scopo di risanare il campanile e l’abside del Duomo, si abbatte il caratteristico “Voltone dell’Albero” di via Montebello, l’attuale via Roma. Poco per volta, sta nascendo una nuova Mirandola.
Tratto da: Centocinquant’anni di Fasce tricolori
Autori: Giuseppe Morselli e Claudio Sgarbanti
Anno: 2006
Le immagini sono state gentilmente concesse da Roberto Neri