I Santi de “Al Barnardon” dal 21 al 27 Agosto

I Santi de “Al Barnardon” dal 21 al 27 Agosto

20 Agosto 2017 0

21  agosto

Un giorno S. Sinforiano incontrando una processione pagana in onore della dea, proferì frasi di scherno; i pagani non lo tollerarono e presolo lo condussero davanti al tribunale cittadino, dal console Eraclio rappresentante di Roma. Per due volte confessò la sua fede cristiana e fu condannato a morte, mentre veniva condotto al supplizio, l’eroica madre dall’alto dei bastioni della città lo incoraggiava in lingua gallica ad avere in mente solo la vita eterna in Dio. Il santo martire fu ucciso a nord della città, fuori la porta S. Andrea, la sua morte secondo la sua ‘Passio’ del V secolo e che s. Gregorio di Tours garantisce autentica, viene fatta risalire verso il 257 quando Aureliano era comandante in Gallia e al tempo della persecuzione indetta dall’imperatore Valeriano (253-260).

22  agosto

Sant’Andrea da Fiesole visse nel IX secolo, nacque probabilmente in Irlanda. Poiché ai pellegrini si dava il nome di “Scotus”, da questo deriva la leggenda di un Andrea Scoto. Questi, fu educato da Donato, maestro di filosofia che seguì in pellegrinaggio verso Roma. Giunti a Fiesole, chiamato da una voce soprannaturale, Donato fu eletto dal popolo vescovo e rimase in carica quarantasette anni. Andrea fu ordinato diacono e come arcidiacono assistette Donato, acquistando fama e stima per la vita austera e la grande carità. Restaurata la chiesa di San Martino, distrutta dagli Ungari, Andrea costruì vicino ad essa un monastero e vi si ritirò con alcuni compagni. Sepolto nella chiesa di San Martino a Mensola, nel 1285 fu scoperta la sua tomba, perché con numerose apparizioni egli impedì che vicino a lui fosse seppellita una peccatrice. Il vescovo Leonardo Bonafede (m. 1545) curò la traslazione delle reliquie di Andrea in un nuovo altare della chiesa di s. Martino. La sua festa è celebrata a Fiesole il 2 agosto e il culto è antichissimo.

23  agosto

La maggior parte degli storici identifica S. Flavio col vescovo di Autun, Flavichonus, ricordato nella Vita di Eptadio di Cervon, contemporaneo del re Clodoveo (inizio del sec. VI). La lista episcopale lo mette al dodicesimo posto, dopo s. Eufronio, che morì verso il 490. La festa è menzionata il 23 agosto nel Martirologio Romano

24  agosto

I Martiri di Utica, o Massa Candida, sarebbero state trecento persone ad essere martirizzate all’epoca di Valeriano e Gallieno. Furono sottoposti a svariate torture, tra le quali l’ordine da parte del governatore di scaldare un forno di cemento e preparare incenso e carbone, ordinando poi loro: “Scegliete una di queste due cose: o offrite incenso a Giove su questi carboni o sarete gettati nella fornace”. Repentinamente tutti si gettarono nella fornace, consumandosi producendo un fumo bianco. “Per tale motivo questo gruppo di santi prese il nome di Massa Candida”, anche se in realtà esso non sarebbe che il nome del luogo, una Cascina Candida dove essi ricevettero sepoltura, anche se non vi sono prove storicamente certe che il loro eccidio si sia compiuto sotto Valeriano.

25  agosto

Le fonti sulla vita di santa Patrizia sono perlopiù scarse e leggendarie. La versione più comune è che Patrizia, discendente dell’imperatore Costantino, fuggì da Costantinopoli per evitare un matrimonio imposto. Dopo aver deciso di andare in pellegrinaggio in Terra Santa, fece naufragio presso l’isoletta di Megaride, oggi Castel dell’Ovo a Napoli, dove morì poco tempo dopo. Il suo corpo venne custodito presso il monastero dei SS. Nicandro e Marciano fino al 1864, quando fu traslato nella chiesa annessa al monastero di San Gregorio Armeno, nell’omonima via napoletana. Inserita dal 1625 tra i compatroni di Napoli, è molto amata dalla popolazione della città, che la venera tradizionalmente al martedì, oltre che nel giorno della sua festa.

26  agosto

Il 20 dicembre la Chiesa cattolica ricorda la figura di San Zeffirino Papa, conosciuto anche come Gefferino. Nato a Roma, purtroppo non sono mai stati ritrovati documenti in grado di stabilirne la data esatta di nascita. Per quanto riguarda invece la sua famiglia d’origine, di certo si sa solo che il padre si chiamava Abbondio. Zeffirino venne eletto Vescovo di Roma alla morte di Papa Vittore I, durante il dominio dell’imperatore Settimio Severo. Una descrizione piuttosto dettagliata di San Zeffirino si può trovare in un testo scritto tra il IX e l’XI secolo, il Philosophymena redatto da Sant’Ippolito: in questo testo, San Zeffirino viene descritto come un uomo privo di istruzione e dai modi semplici, ma in realtà il Santo non aveva frequentato studi superiori di teologia solo perché troppo impegnato nella gestione amministrativa della Chiesa. Subito dopo esser stato eletto Papa, Zeffirino nominò Callisto suo segretario e diacono, affidandogli inoltre la gestione del coemeterium ( luogo di sepoltura lungo la Via Appia). Durante i primi anni dell’impero di Settimio Severo, i cristiani non avevano subito persecuzioni ma nel 202 venne emanato un editto in cui si sancivano pene severissime per chiunque avesse deciso di convertirsi al cristianesimo. Causa scatenante dell’avversità di Settimio Severo verso la religione cristiana fu molto probabilmente il rifiuto da parte della comunità di partecipare ai festeggiamenti in suo onore. Papa Zeffirino si trovò poi a combattere non solo con gli abusi di potere dell’imperatore, ma anche con numerose eresie che portarono allo scisma di Ippolito (primo scisma cristiano). Nonostante tutte le vicissitudini e le varie lotte anche interne, Papa Zeffirino riuscì a trovare il tempo di organizzare in maniera più appropriata i cimiteri cristiani, facendoli spostare dalla Via Appia alla Via Salaria. Fu proprio in uno di quei cimiteri, “la cripta dei Papi”, il luogo dove verrà sepolto. San Zeffirino Papa viene considerato il Santo Patrono del paese di Caldari, provincia di Chieti in Abruzzo.

27  agosto

San Rufo, 410 – 423, di origine siriana, presbitero in Palestina, visse nella seconda metà del IV sec. d.C., sotto il pontificato di Atanasio. Da principio negò la trasmissione del peccato originale, ma poi convertito a Roma dai Santi Girolamo e Pammacchio, scrisse una serie di libri ortodossi sulla fede. Veniva lodato per la sua viva intelligenza e l’arguzia di mente. Fece atto di sottomissione al Vescovo di Roma e con l’aiuto del Santo Pammacchio riuscì a liberarsi dai suoi errori. San Rufino strinse un forte legame di amicizia con San Girolamo, questi più volte si recò con lui in diversi luoghi per compiere importanti legazioni diplomatiche. Fu creato vescovo di Capua verso il 410 dal Santo Pontefice Innocenzo I,  morì a Capua il 25 Agosto del 423.

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