Giro d'Italia 1969 e 1970 con arrivo a Mirandola
Il filmato de
L’arrivo del vincitore Davide Boifava
Giro d’Italia 1969 – Seconda tappa – Brescia Mirandola
Sabato 17 maggio, tappa da Brescia a Mirandola di 180 chilometri. Nonostante la giornata calda, una gran folla si è ammassata già dal primo pomeriggio ai lati delle strade di Mirandola, soprattutto in prossimità del traguardo, fissato in viale Gramsci.
I tifosi e gli appassionati seguono dagli altoparlanti le fasi conclusive della gara: colpisce la sfortunata avventura di Amedeo Gattafoni, che in fuga nei pressi di Roncanova trova il passaggio a livello a bloccare il suo tentativo. La folla si concentra quindi sulla fuga – questa, però, riuscita – di un gruppo di nove ciclisti, che si staccano dal gruppo a 15 km dall’arrivo: di questi nove, è Davide Boifava, bresciano, a guadagnare un vantaggio consistente a 5 km da Mirandola, che gli permette di tagliare il traguardo 23 secondi prima dell’olandese Albert Man Vlieberghe e di Mario Anni. La terza tappa, da Mirandola a Montecatini Terme, prenderà il via dallo stabilimento Montorsi, di cui si celebra quest’anno il cinquantenario. Mirandola terra di salumi, si sa, ma anche città natale di Pico. A proposito di ménti eccelse e di calcoli matematici, in via sperimentale è previsto che la classifica della terza tappa sarà elaborata da un calcolatore elettronico: un esperimento dal sicuro avvenire. Ad aggiudicarsi la vittoria finale nel 1969 é| Felice Gimondi che bissa il successo ottenuto nel Giro del 1967.
Giro d’Italia 1970 – Quindicesima Tappa – Casciana Terme – Mirandola
2 Giugno
Secondo appuntamento al Giro d’Italia per Mirandola, dopo l'”esordio” dell’anno precedente. La tappa di 215 km, muove da Casciana Terme, nel pisano, con Eddy Merckx saldamente in maglia rosa. Il punto più impegnativo del percorso è rappresentato dal passo della Porretta, dove è posto un gran premio della montagna e dove transita in testa Alfio Poli da San Marcello Pistoiese, paese non distante da lì: evidentemente gli arreca giovamento l’aria di casa. Il caldo la fa da padrone e non consiglia azioni avventate, sebbene i ciclisti della Molteni vogliano ben figurare al traguardo di Mirandola, feudo industriale del loro patron. Neanche a dirlo, è proprio un membro della Molteni, il velocista Marino Basso, campione dei mondo professionisti due anni più tardi, a bruciare sulla linea d’arrivo il belga Guido Reybroeck e Giuseppe Grassi, dopo oltre 6 ore di fatica. Tra la folla assiepata in prossimità dell’arrivo si aggira un giovane dagli abiti variopinti con in mano un cartello che recita così: “Bitossi, se vincerai questo tappone ti faremo re dello zampone”. Morale: Bitossi giunge tredicesimo all’arrivo, ma il suo tifoso merita il gradino più alto del podio per fàntasia e folclore. Prossima tappa da Mirandola a Lido di Jesolo di 195 chilometri con Merckx che resta in rosa fino al traguardo finale.
Tratto da: 1928- 2008 Giro Modena
A cura della Provincia di Modena