Camurana di Medolla
Ci sembra giusto ricordare le nostre frazioni, un tempo ricche di storia e, sempre più spesso, dimenticate e trascurate.
Camurana di Medolla
Frazione del comune di Medolla. Il toponimo e di chiara origine latina; deriva da una «villa Camuriana», ossia di «Camurius», nome di un proprietario, secondo la consuetudine romana praticata durante la centuriazione, la lottizzazione e l’assegnazione di appezzamenti di terre al fine della bonifica, del dissodamento, della coltivazione, della difesa del territorio, di dare ai fondi il nome dell’assegnatario. Il termine Camurana appare in diversi documenti, a partire dall’anno 776, in un atto di donazione di Carlo Magno all’abbazia benedettina di Nonantola; allora era una corte regia già longobarda. In seguito il nome compare con terminologie diverse, Camorana, Camoriana, Ca’ Moriana e ancora Camurana.
La chiesa parrocchiale dedicata a S. Luca evangelista è di antica fondazione, preesistente al X secolo; ebbe titolo di plebanale. Venne più volte rifatta; l’ultima nel 1783. Degno di nota il quadro dietro l’altar maggiore, S. Luca, ottocentesco. L’organo fu fatto da uno dei Traeri, celebri organari.
È ancora visibile l’oratorio, rifatto, un tempo facente parte dell’ospizio medievale per infermi poveri e per viandanti, dedicato a S. Antonio Viennese.
In via della Galeazza, una colonna, con iscrizione, su lapide, qui posta nel 1896, ricorda che anticamente in questo luogo si trovava il convento con la chiesa della Beata Vergine delle Grazie, dei padri carmelitani scalzi, fondata nel 1483 dal conte Galeazzo di Canossa, ferrarese, per questo detto popolarmente la Galeazza, soppresso nel 1768, per ordine del duca di Modena Francesco III d’Este, in seguito demolito.
Sulla strada per Medolla, vicino a una torre di origine medievale, è visibile l’oratorio del Bruino, costruito nel secondo dopoguerra, al posto dei resti dell’antica chiesa di S. Maria di Bruino o di Verdeta. La località ebbe una sua importanza e ospitò per lungo tempo la fiera-mercato di Bruino che nel XVI secolo richiamava mercanti, sensali, compratori da ogni parte del Modenese.
Nei pressi di Camurana, si possono vedere due ville patrizie, la villa Molinari, settecentesca, con parco, e la villa Wegman, poi Escher, costruita su progetto dell’architetto Cesare Costa, modenese, circa nel 1843, pure con parco.
Tratto da:Enciclopedia Modenese
Autori: Giancarlo Silingardi – Alberto Barbieri
Edizioni: Il Segno Editrice
Anno 1994