Antichi palazzi – Villa Angela – Finale E.- Massa Finalese
Villa "Angela" veduta aerea
Villa "Angela" - Facciata e fianco sud con torre angolare
Villa Angela
secc. XIX-XX
Finale Emilia, Massa Finalese.
Lungo la strada che da Massa Finalese conduce a San Felice, al limite della tenuta dei Conti di Carrobio, la villa ottocentesca — ma probabilmente di fondamenta più antiche, come suggeriscono gli archi interrati nei sotterranei — di proprietà di Luigi Grillenzoni di Carpi, fu acquistata all’inizio del secolo da Ferdinando Paltrinieri, ricco agricoltore di Massa Finalese. Erano gli anni della costruzione del Castello del Carrobio, luogo ideale di riferimento per tutto il territorio circostante. Non per imitarlo, ma verosimilmente per emularne la dignità e il decoro, il Paltrinieri pensò a una trasformazione della villa affidandone il «restauro» di abbellimento al «muratore» Gaetano Grillenzoni, impegnato nell’esecuzione dei lavori del Carrobio. Così la villa di impianto tipicamente padano fu trasformata in piccolo castello neomedievale.
Modifiche furono apportate nella facciata e parzialmente nella pianta con la costruzione di due torri angolari opposte fra loro e diverse nelle dimensioni e nella forma, l’una semi- circolare e in linea col coronamento merlato, l’altra quadrangolare ed elevata. Nella facciata e nelle torri si leggono le caratteristiche del modello simulato: paramento a bugnato liscio, merlatura ghibellina a beccatelli, bifore e trifore a tutto sesto con colonnine in marmo e fasciatura a bugnato. Sulla chiave del portale lo stemma in marmo della famiglia.
Forse per motivi economici, ma anche probabilmente in obbedienza alla mentalità borghese del «decoro di facciata», la parte posteriore della villa non fu altrettanto rifinita, o forse non fu finita affatto, lasciando in evidenza le tracce della precedente struttura: il loggiato a tre archi scandito da paraste, le finestre con persiane, le basse apertura del solaio. Evidente nella tramatura muraria il punto di attacco del “restauro”, che nella facciata pare verosimilmente avvenuto in due tempi con un ulteriore innalzamento del coronamento. Ancora pertinente al vecchio edificio la loggia per lo svuoto delle carrozze, ora tamponata da un lato, che dà accesso ai sotterranei con cantine e servizi.
Dalla scala semiottagonale della facciata si accede alla loggia passante su cui affacciano le stanze e il vano scala secondo lo schema tìpico della casa padana. La loggia con volta a botte ribassata e bel pavimento a mattonelle bicrome formanti motivi geometrici, presenta una decorazione murale a tempera con riquadri di paesaggi e scenari di paese, di fattura ingenua ma piacevole, e basamenti marmorizzati.
Mentre nelle salette laterali la decorazione dei soffitti a velario con motivi floreali e a graticcio con corbeilles di fiori e frutta rimanda a repertori frequenti nella Bassa modenese.
La medesima pianta si ripete al piano superiore e nel solaio dove interessante è la struttura a vista delle capriate di sostegno della copertura e della volta a botte sottostante.
Giovanni Benatti
Tratto da: Architetture a Mirandola e nella Bassa Modenese
A cura della Cassa di Risparmio di Mirandola
Anno: 1989
Alicia Teresa Paltrinieri
Mi nombre es Alicia Teresa Paltrinieri nieta de Ferdinando, vivo en Buenos Aires.
7 Novembre 2020En cada viaje de visita a Italia visito Villa Ángela, Sus actuales propietarios son muy hospitalarios y mantienen la Villa con todo su esplendor.
Salud para la tierra de mis ancestros!