Antichi Palazzi – Portovecchio – San Martino Spino
Palazzo di Portovecchio, sec. XVIII
Mirandola, San Martino in Spino.
(Modena, Archivio di Stato – Archivi Privati, Archivio Menafoglio, b. 38).
Tra gli antichi palazzi dei Pico situati nella Bassa, il Palazzo di Portovecchio è uno dei pochi superstiti, sebbene l’aspetto attuale sia posteriore al 1750, quando il feudo di San Martino venne concesso ai Menafoglio dagli Estensi. Dell’assetto originario resta l’estesa facciata, oggi priva delle due torri laterali che compaiono nella settecentesca carta di G. Scarabelli Chiavenna («Mutazione…», Mirandola, coll. V. Gulinelli).
Il prospetto è animato dalla torretta centrale e dallo zoccolo a scarpa, avanzi della costruzione più antica, e dai finestrini settecenteschi aperti sotto le gronde. Un rilievo di recente rinvenuto nell’archivio Menafoglio e raffigurante un grande cortile porticato, è l’unico documento dell’articolata planimetria dell’antico palazzo. L’interno appare oggi completamente spoglio a causa dei vari adattamenti eseguiti in seguito all’assegnazione del complesso all’Esercito dopo l’Unità d’Italia.
Dei riti “ancien regime” di questo feudo assegnato a Paolo Antonio Menafoglio, fermiere generale del duca Francesco III d’Este, resta un «Cerimoniale per l’andata a Messa in formalità dal Palazzo Marchionale alla Chiesa Parrocchiale di San Martino in Spino di S.E. Padrone coll’E.S. Signora Marchesa Padrona» (Modena, Archivio di Stato – Archivi Privati, Archivio Menafoglio). I nobili Menafoglio provenivano dalla Lombardia dove possedevano varie residenze fra cui quella celebre di Biumo Superiore a Varese, dal bellissimo giardino, ove venne ospitato nel marzo del 1766 il duca Francesco III già al tempo Governatore della Lombardia austriaca e feudatario della stessa Varese. E sappiamo che proprio nel corso di questo soggiorno il Sovrano modenese decise di acquistare una vasta proprietà e di dare avvio alla costruzione del suo palazzo di Varese oggi Municipio.
Il contatto con l’ambiente lombardo fu determinante anche per i lavori di ristrutturazione del Palazzo di Portovecchio, anche se la famiglia utilizzò più volte il capomastro fioranese Gaspare Morselli, noto per la sua intensa attività al servizio ducale come progettista di scuderie.
Medardo Pellicciari
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Tratto da: Architetture a Mirandola e nella Bassa Modenese
Cassa di Risparmio di Mirandola
Anno: 1989