Antichi palazzi – Palazzo Tabacchi – Mirandola
Particolare dell'atrio
Palazzo Tabacchi secc. XVIII-XIX
Mirandola, via Luosi angolo via Cavour.
Il primitivo impianto tardo seicentesco, tuttora evidente nell’innesto a scarpa lungo la via Cavour e nella severa scansione dell’atrio con volte a crociera sorrette da colonne libere, presuppone verosimilmente un’articolazione attorno ad una corte chiusa, ancora parzialmente percepibile dal retro del palazzo, mentre la presenza di arcate tamponate sul versante interno del muro laterale appare segno di ulteriori trasformazioni.
Lavori sono per altro documentati dopo che dalla nobile famiglia Agostoni l’edificio passò per matrimonio a quella dei Forni: nel 1731 il marchese Agostino fece erigere al Genaroli (Zenaroli), «eccellente muratore» di Solara «un vago oratorio per comodo della signora marchesa» (Papotti, 1876). Collocato a sinistra del palazzo, fu abbattuto nel 1804, dopoché l’edificio era già passato di proprietà al nobiluomo Giovanni Tabacchi — dal 1795 insignito del titolo di notaio e dottore in legge e da allora costantemente impegnato in cariche pubbliche — «che [lo] voleva ornato e ridotto a buona architettura» (Ceretti, 1913-16).
Tra gli interventi all’epoca effettuati va ricordato l’allestimento della «Sala ovale» al piano nobile, che affidava il decoro delle pareti concave a due papiers-peints affrontati raffiguranti Cap d’Antibes e II Porto di Marsiglia Quest’ultimo, tuttora presso gli eredi Tabacchi, fu staccato nell’immediato dopoguerra, quando la famiglia alienò il palazzo, irrimediabilmente danneggiato durante il periodo bellico da spoliazioni e da un incongruo uso abitativo
Maria Pace Marzocchi
Tratto da: Architetture a Mirandola e nella Bassa Modenese
A cura della Cassa di risparmio di Mirandola
Anno: 1989