Antichi palazzi – Palazzo Corbelli – Concordia
Palazzo Corbelli ora Residenza Municipale
sec. XIX
Concordia sulla Secchia, piazza della Repubblica.
Il centro antico di Concordia è caratterizzato, dopo la perdita del celebre Casino dei Pico, dal palazzo già dei Corbelli, modificato in tempi più recenti per essere adattato a residenza municipale.
Collocato a fondale del lungo asse centrale porticato di viale della Pace, il palazzo, con parco retrostante, risulta costruito entro la prima metà del Seicento ed è documentato nell’incisione del Coronelli ora alla Raccolta Bertarelli di Milano. Proprietà di Lodovico Corbelli, Cancelliere del duca Alessandro I Pico, che l’utilizzò quale luogo di rappresentanza durante il trasferimento della corte nel celebre Casino ducale, nel corso degli eventi bellici del 1704 venne trasformato in fortezza prima dalle truppe imperiali poi da quelle francesi, evitando così le devastazioni e l’incendio che distrusse l’intera Concordia. Il palazzo fu poi ceduto alla famiglia Zanoli di Mirandola, che provvide ad una vasta ristrutturazione. Qui nacque Alessandro Zanoli che assunse la carica di Segretario generale del Ministero della Guerra del Regno d’Italia e venne in seguito da Napoleone investito del titolo di barone.
Già nei primi decenni dell’Ottocento il palazzo si presentava in stato di grave degrado ed aveva perso parte delle sue principali caratteristiche decorative e funzionali: al piano terra erano state aperte officine e botteghe, mentre il piano nobile era completamente abbandonato. Nel 1860 la giunta di Concordia ne decise l’acquisizione dall’allora proprietario Luigi Magri per destinarvi la nuova sede municipale, dando avvio a consistenti lavori di ristrutturazione che portarono a quelle sostanziali modifiche ancora oggi ben riconoscibili. Vennero ricostruiti i quattro prospetti e su quello principale l’alto risalto centrale (forse un’altana) venne sostituito da un timpano con orologio. Fu inoltre modificato l’ingresso: quattro colonne con balaustra in cemento sostituirono il monumentale scalone a tre rampe divergenti in marmo, come attesta il disegno dell’ingegnere Pietro Tosatti, di recente pubblicato in occasione del restauro del palazzo e datato 27 agosto 1861. Tale demolizione comportò l’apertura dell’accesso principale al piano terra e la costruzione all’interno di un nuovo scalone a rampe divergenti, utilizzando la preesistente controloggia. L’antica sala-loggia passante venne in tal modo trasformata in grande sala centrale adibita sia ad ingresso sia a funzioni di rappresentanza. I fabbricati destinati ai servizi dell’antico palazzo e in origine collocati sulla sinistra secondo un impianto a corte ad U, sono stati completamente demoliti. Recenti restauri hanno portato ad adattamenti non sempre pertinenti alla realtà storica dell’edificio.
Tratto da: Architetture a Mirandola e nella Bassa Modenese
A cura della Cassa di Risparmio di Mirandola
Anno 1989