Antichi palazzi – Collegio gesuitico – Mirandola

Antichi palazzi – Collegio gesuitico – Mirandola

4 Ottobre 2020 0

Collegio gesuitico

Mirandola, Via Montanari

Rispetto al progetto del 1619, che pre­vedeva un completo razionale utilizzo dell’area a disposizione, la costruzione del Collegio gesuitico andò soggetta a mutamenti radicali. Cause principali furono la riduzione del terreno edifica­bilc, la lentezza e le interruzioni dei la­vori. Non solo, ma in seguito a nuovi accordi intercorsi nel 1663 tra Alessandro II e il Provinciale Veneto, il perso­nale religioso venne diminuito a 12 membri rispetto ai 30 previsti nell’atto istitutivo di cinquant’anni prima.

Du­rante l’ultima e definitiva campagna di lavori iniziata nel 1663, fu pertanto realizzata soltanto la parte dell’edificio prospiciente la strada di Terranova, in direzione nord-sud. Strutturato su due piani, il Collegio era percorso sul lato orientale da un ampio corridoio che co­municava con quello dell’ingresso, con le aule e con le stanze di abitazione dei Padri. Inaugurato il 1° gennaio 1690, accolse allievi esterni per corsi di grammatica, lettere e retorica, teologia mo­rale e, ad anni alterni, di filosofia. I Ge­suiti vi aggiunsero in seguito due corsi di livello elementare: rudimenti per i fanciulli e grammatica inferiore.

All’inizio del XVIII secolo si progettò il completamento del complesso sul lato settentrionale, a ridosso della chiesa, con la creazione di aule congregazionali e con il riassetto ortivo e cortilivo. Il tutto restò inattuato a causa dei rivolgi­menti politici e dell’allontanamento da Mirandola dei Pico.

Dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel Ducato Estense (1773), gli ambienti del Collegio furono affidati per un decennio ai Padri Scolopi, ad­detti all’educazione dei giovani, poi vennero adibiti ad Ospedale e a Conservatorio delle Esposte. In questi anni più recenti, dopo un ampio restauro a cura del Comune di Mirandola, il sei­centesco edificio è stato destinato ad uso di Centro culturale polivalente. Come il fabbricato del Collegio, anche quello della chiesa del Gesù situato per­pendicolarmente subì modifiche duran­te le fasi costruttive che si avvicendaro­no nel corso del XVII secolo. Rispetto al disegno originario (1619) si riscontra l’eliminazione della scalinata d’accesso, del porticato anteriore e dell’apparta­mento ducale previsto a ridosso del fianco nord.

L’edificio venne struttura­to a navata unica rettangolare conclusa da un abside piatta e intersecata da transetto. Era questa la «maniera» costruttiva più consueta dell’Ordine ge­suitico, che privilegiava l’assenza di diaframmi architettonici in vista di una completa fruizione delle omelie. Le li­nee architettoniche della chiesa gesuiti­ca mirandolese, consacrata il 1° gen­naio 1689, si connotano quindi per so­brietà, accentuata all’esterno dalla fac­ciata nuda, mai completata. Alcuni schizzi, peraltro parziali, conservati nel fondo gesuitico presso l’Archivio di Stato di Modena, danno l’idea di un progetto decorativo esterno incentrato essenzialmente su emblemi cristologici.

Lidia Righi Guerzoni

Tratto da: Committenze dei Pico

A cura della Cassa di Risparmio di Mirandola

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