Antichi palazzi – Casino Picca – San Biagio, San Felice
Oratorio
Casino Picca
Sec. XVIII
San Felice sul Panaro, San Biagio
Il casino padronale, denominato Picca dal toponimo che individua il luogo quale probabile antico possedimento dei Pico, viene denunziato nel 1786 tra i beni di Rinaldo e Luigi Veronesi (Modena, Archivio di Stato, Ufficio centrale del Censo, Registro n. 625, c. 594); il documento non segnala la presenza dell’oratorio che compare invece nel successivo catasto descrittivo del 1853 (Modena, Archivio di Stato, Ufficio Centrale del Censo, Registro n. 674, c. 103).
Esso non è ricordato neppure dal Costa Gianni che tra gli oratori nella parrocchia di S. Biagio cita un oratorio Veronesi, eretto nel 1798 e dedicato alla B. V. Addolorata, ma non chiaramente riferibile a questa proprietà o ad altra contigua, poiché la nota conclusiva vuole l’oratorio ridotto in seguito dagli stessi Veronesi ad uso di abitazione.
È comunque proponibile una datazione tardo settecentesca con accenti già neoclassici nella citazione quasi trattatistica della trabeazione, movimentata da un delicato fregio in cotto a metope e triglifi; ancora pienamente settecentesca la soluzione di raccordo con le ali laterali, ora scomparse, e la sagomatura della fascia in rilevato che incornicia il finestrone. _
L’interno, voltato a cupola ribassata, su pennacchi, svela un piacevole gioco di stucchi policromi foggiati a volute e ghirlande, raccordato al rosone centrale da una raggiera di piatte costolonature marmorizzate.
Il Casino, una semplice costruzione a pianta quadrangolare coronata da una spaziosa altana, risulta ormai spogliato delle originali finiture. Due camini in scagliola con la cappa decorata da immagini sacre dipinte a tempera testimoniano la consolidata tradizione ecclesiastica dei Veronesi: padre Giuseppe, vissuto nel convento dei Servi di Maria di Reggio Emilia fino al 1798 e costretto poi al rientro nella casa paterna di^ S. Biagio dalle soppressioni napoleoniche, il fratello Rinaldo, ordinato sacerdote, e Pietro, professore di geometria nel Collegio dei Nobili di San Carlo fino al 1845 e poi direttore dell’Istituto delle Figlie della Provvidenza in Modena.
Alessandra Ontani
Tratto da: Architetture a Mirandola e nella Bassa Modenese.
A cura della Cassa di Risparmio di Mirandola
Anno: 1989