Antiche tradizioni – 25 Luglio “San Cristoforo”
Sempre nel campo delle più antiche tradizioni, soprattutto per gli abitanti del mirandolese, è opportuno ricordare che il 25 luglio, data celebre anche per altri motivi, si festeggia San Cristoforo, che è anche il patrono degli automobilisti. Cristoforo era un pagano della Licia che, toccato dalla grazia, si convertì al Cristianesimo nel III secolo e fu poi martirizzato sotto l’imperatore Decio, attorno al 250. Secondo la tradizione, era un uomo dalla statura gigantesca e dalla forza notevole: una leggenda vuole che riuscisse a traghettare parecchi viandanti sulle proprie spalle per attraversare un fiume e una volta avrebbe traghettato anche Gesù. Ovviamente, si tratta di pura leggenda, perché Cristoforo è vissuto due secoli dopo la morte di Cristo.
Ma esisteva una tradizione che in qualche modo legava San Cristoforo agli antichi cittadini della Mirandola e dintorni. Abbiamo già detto che nella splendida chiesa di San Francesco esiste la tomba di Prendiparte Pico e della moglie Caterina Caimi, capolavoro di Paolo di Giacomello delle Masegne da Venezia: questa tomba, nella sua facciata anteriore, è divisa in tre parti, nella prima, a sinistra, si ammira una bella statua raffiguarante Sant’Antonio Abate, di cui abbiamo già parlato, al centro c’è una bellissima Crocefissione, di drammatica suggestione, mentre sulla destra si vede una bella immagine di San Cristoforo con il piccolo Gesù sulle spalle, un santo che nell’antichità ha avuto un’ampia iconografia.
Ebbene, la tradizione antica diceva che coloro che guardavano l’immagine di San Cristoforo, magari dicendo una breve preghiera, almeno per quel giorno, non sarebbero stati vittime di morti violente, né per spada né per annegamento. Quando eravamo tutti poveri e i bimbi più fortunati andavano al mare in colonia, non era difficile vedere qualche vecchietta passare accanto all’immagine di San Cristoforo, guardare in su e recitare una breve preghiera. Così il nipotino al mare poteva fare il bagno in assoluta tranquillità.
Tratto da: Antiche tradizioni Mirandolane
Autore: Giuseppe Morselli
Edizioni Bozzoli
Anno 2006