Al frul – Il frullo

Al frul – Il frullo

2 Novembre 2017 0

Nel leggere il libro (Giochi, lavori, ricordi di un tempo) di Ado Lazzarini, mi sono ritrovato bambino, ho ritrovato giochi ormai dimenticati e descritti nei minimi dettagli, accompagnati da disegni splendidi, come splendidi sono i racconti dei lavori agricoli, bella la descrizione della mietitura e altrettanto bella quella dell’aratura.

Insomma, un libro che ogni famiglia che ama le nostre tradizioni dovrebbe avere in casa per permettere ai propri figli e nipoti di assaporare quel mondo fatto di tanta fatica ma anche tanto semplice.

I miei ringraziamenti vanno a coloro che hanno autorizzato la pubblicazione, saltuaria, di alcuni di questi splendidi racconti .

Al frul

giochi_0002

Si ricavava da un osso  dal sampèt dal gugèt.

Si puliva ben bene, poi con il succhiello (al trivlin) si facevano due fori passanti, veniva svuotato dal midollo, si faceva passare una corda (la corda ad salam); si legavano i capi a due pezzetti di legno, come da figua, e al frul l’era fat.

Per avviarlo si tenevano allentate le cordicelle imprimendo un moto rotatorio e quando erano attorcigliate, piano piano si tendevano: al frul al turnava indré attorcigliando le orde in senso contrario. Tirando in un senso e nell’altro, al frul l’andava.

Ogni tanto bisognava dare un’occhiata alle cordicelle perchè si logoravano: se si spezzavano mentre erano in tensione, al frul ti arrivava sulle nocche delle dita (che bòta, che mal!)

Si poteva costruire anche con un bottone grosso, quello del paltò, si passava il filo in due buchi opposti, si faceva ruotare e andava che era un piacere.

Tratto da ” Giochi, lavori, ricordo di un tempo” di Ado Lazzarini 2017

Lascia un commento

Your email address will not be published.