20 Agosto 1859 – Garibaldi a Mirandola

20 Agosto 1859 – Garibaldi a Mirandola

18 Agosto 2022 0

Da poco gli Austriaci erano stati a San Martino e Solferino e si era firmato l’armistizio di Villafranca, che aveva provocato le dimis­sioni di Cavour, amareggiato per il rientrato impegno bellico de­gli alleati francesi.

Garibaldi, cinguantaduenne, era reduce dai successi ottenuti nel­le battaglie di Varese, San Fermo e Como; fu salutato in lui il libe­ratore di Brescia e della Valtellina.

Innamorato di Giuseppina Raimondi, Garibaldi aveva un ardore non proprio tipico di un ultracinquantenne e scriveva infatti in quei tempi alla marchesa: «Giuseppina adorabile! lo sono com­battuto da due sentimenti che mi tribolano d’un modo inconcepi­bile: l’amore e il dovere».

Il matrimonio con la Raimondi però durò meno d’un giorno per­chè Garibaldi apprese che la bella Giuseppina se la intendeva con una più giovane camicia rossa.

Garibaldi, oltre che dei conti Personali di S. Giacomo, fu ospite all’Albergo della Posta (ancora evidente di fronte alle scuole del liceo-ginnasio) e due lapidi ricordano che i mirandolesi udirono la voce e videro l’aspetto dell’eroe nel giorno menzionato.

La sua era una voce «baritonale», un «veicolo magico». «Voce dolce», scriveva George Sand.

L’aspetto caratterizzava un uomo di media statura, vestito in mo­do estroso, come sempre; risoluto, inflessibile. Dal balcone tenne un discorso-lampo a generale richiesta. La folla si era accalcata sulla piazza da diverse ore e lo incitava a farsi ammirare. Tutti vo­levano almeno vedere di sfuggita il leggendario eroe barbuto che apparve proprio come l’iconografia del tempo l’illustrava; forse appena un po’ più stempiato e con la fronte più spaziosa. Garibaldi pronunciò solo cinque parole: «Meno evviva e più fatti». Il tono non fu dunque quello descritto da George Sand. An­zi, ai più sembrò un Garibaldi arrabbiato, ma i «reduci dalle patrie battaglie» rimasero soddisfatti ugualmente perchè, come si legge nella lapide-ricordo, le parole del Generale dovevano essere inte­se come un invito alla resistenza.

 Tratto da: Garibaldi e le Camice Rosse Mirandolesi

Autore: Sergio Poletti

Edizioni Castinghouse

Anno 1980

Pietro Annigoni - Ritratto di Garibaldi - 1977

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