Da “La Finestra” del 1988 – Ricordo di Galileo Barbi – Un mirandolese da non dimenticare
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Ero partita con mio marito per un safari fotografico in Kenia ed in Tanzania quando, al rientro, decidemmo di fare tappa a Nairobi per un riposo di alcuni giorni
In un pomeriggio particolarmente caldo stavo sorbendo il latte di una fresca noce di cocco, seduta davanti ad un bar nel centro dì Nairobi, quando uno stupendo pullman da gran turismo si fermò poco lontano, davanti ad uno dei più famosi alberghi della città.
Quando le portiere si aprirono per lasciare scendere un nutrito gruppo di turisti afro-americani, molti passanti si soffermarono ad osservare quel lussuoso mezzo, non solo armonioso e bello di linea esterna. ma che proiettava all’interno tutte le agiatezze e comforts della tecnica piu avanzata e moderna, dall’aria condizionata, al frigobar, alle lussuose poltrone pieghevoli, alla televisione, al banco gioco, ai servizi igienici, ecc.. Insomma, un vero gioiello!
Osservavo un po’ distratta invero, quando il mio occhio cadde casualmente su una “B” in corsivo inglese, che ben conoscevo.
Fu un tuffo al cuore, è strano come certe emozioni. in terra straniera, lontano dal proprio paese, si moltiplicano.
Mi avvicinai per vedere meglio e sì, sì, era prorio della Ditta Barbi! Non ricordo quale fosse la Ditta proprietaria del pullman che viaggiava per un tour africano e forse non mi interessò di leggerne iI nome mi aveva colpito il fatto che la Ditta Barbi – mirandolese oltreché italiana – ne fosse la costruttrice, ed una grande soddisfazione mi pervase, era un’opera d’arte del mio Paese, della mia gente, che anche qui, nella lontana terra d’Arrica, destava meraviglie.
Rividi allora nella mia mente il vecchio amico di mia Madre (erano nati e vissuti assieme durante la loro giovinezza a Fossa di Concordia) e che mia Madre tanto stimava, il Sig. Galileo, del quale la stessa. quando qualche volta veniva a trovarla, mi decantava l’intelligenza, la sagacia, l’intuito, la costanza nel lavoro.
Non tanto alto, ma ben piantato su di una struttura robusta, con iI passo fermo e un po’ claudicante che ne indicava l’origine contadina, un viso aperto e sempre sorridente, gli occhi intelligenti e costantemente attenti, mi pare ancora di vederlo sorridere soddisfatto quando mia Madre gli diceva che S. Massimo lo aveva protetto.
L’iter della sua vita era stato duro e faticoso e lui l’aveva percorso da garzone presso costruttori di carrozze nel mantovano nel primi anni della giovinezza, con lunghi tragitti in bicicletta per l’andata e ritorno a Fossa, e poi in seguito da piccolo artigiano costruttore di “biroccine” per cavalli, poi, piu avanti. per carrozzerie degli automezzi.
Veniva dalla gavetta” ed era forse qui il suo pregio!
Si era forgiato su un duro lavoro, ma la sua intelligenza e lungimiranza, oltre aver fatto tesoro di quelle dure esperienze, gli avevano fatto scorgere la strada giusta per realizzare le sue ambizioni, le sue capacità, ciò per soddisfazione di se stesso, per il bene della sua famiglia, ma anche per il bene della Società che lo attorniava, se è riuscito a mettere assieme un’industria che ha ormai 80 anni di vita e dà lavoro a 150 capo-famiglia, coadiuvato con costanza ammirevole e completa dedizione dalla moglie Sig ra Dorina.
É una figura di mirandolese da non dimenticare!
Dopo la sua scomparsa avvenuta il 29 novembre 1962, il figlio Sirner ha seguito la strada da lui tracciata, egli pure coadiuvato dalla propria consorte Sig.ra Maria, specie nei momenti diffìcili della “congiuntura”.
Ora il complesso industriale è in mano ai figli Rag. Carlo e Dott. Alberto, due giovani seri e volonterosi, che hanno tutte le premesse per portare avanti ancor più l’opera del geniale “Nonno Galileo”.
I cittadini mirandolesi non possono che formulare per questi due giovani ed alle affezionate maestranze, di cui molti elementi sono presso la Ditta da una vita, a questa industria esemplare, i migliori auguri di sempre maggiore espansione in ogni parte del mondo, sia per l’orgoglio che per lo sviluppo economico del nostro Paese.
L’immagine rappresenta Galileo Barbi insieme a Vittorio Valletta (Presidente Fiat)
Tratto da: “La Finestra”, periodico parrocchiale di Mirandola.
Tutte le annate de “La Finestra” sono visibili a questo link: https://albarnardon.it/la-finestra/