Il gnocco fritto

Il gnocco fritto

13 Dicembre 2015 0

E’ questo un tipico piatto della Bassa, una di quelle spe­cialità che le donne del nostro territorio insegnano alle figlie quando queste manifestano l’intenzione di sposarsi. E’ insomma un “lascito” per una ragazza che intende diventare una futura razdóra.

Il gnocco fritto può essere preparato anche in forme diverse da quella circolare, per esempio a forma romboidale. Da ricordare anche che il gnocco fritto può essere consumato anche in compagnia di piccole scaglie di formaggio grana. La gradevolezza e l’appetitosità di questo prodotto lo ha fatto uscire dal chiuso delle abitazioni private per essere adottato nei ristoranti e negli snack-bar che così, per fortuna, man­tengono un tenue legame con le nostre tradizioni.

Ingredienti:

500 gr. di farina bianca di grano tenero

10 gr. di lievito di birra

acqua minerale frizzante

un bicchierino di latte

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

un pizzico di sale

per friggere:

strutto oppure olio extravergine d’oliva oppure olio di semi di arachide

Con la farina si forma la classica fontanella, entro la quale vanno il sale, l’olio extravergine d’oliva, un po’ di acqua minerale e il latte; si lavora il tutto con energia fino ad ottenere un impasto consistente che verrà lasciato riposare per almeno un’oretta.

Poi si prende un pezzo di pasta, la si tira sottile con il matterello, fino ad ottenere una forma rotonda, per uno spessore di circa 4 millimetri. Il piccolo disco si mette subito a friggere dentro la solita padella.

La frit­tura deve essere effettuata con l’olio extraver­gine d’oliva o anche con olio di semi di ara­chide, ma quello d’oliva è considerato il migliore. Un tempo era molto usato, per frig­gere, lo strutto, che oggi è considerato molto poco dietetico, senza considerare il fatto che quando raggiunge le alte temperature emana un odore pestilenziale, del tutto fuori luogo nei moderni appartamenti.

Inserito il gnocco den­tro la padella, dopo pochi istanti cominciano a spuntare le classiche bolle e il gnocco assume un colore dorato, allora si gira dall’altra parte, si estrae utilizzando il mestolo forato e si pone nella carta gialla a scolare dall’olio in eccesso.

La forma classica è quella circolare con il buco al centro che serve soltanto per ottenere una cottura uniforme. Altrimenti esistono anche le cresccntine che altro non sono che gnocchi fritti nei quali l’impasto viene ritagliato in piccole losanghe di forma romboidale. I gnocchi fritti, di regola, vanno consumati caldi e croccanti, con salumi tipici. Ma non va dimenticato che il gnocco fritto è buono anche freddo, il giorno dopo, pucciato nel latte.

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