Basulan, Ciambella o Bensone
Per parlare dei dolci di Mirandola e paesi limitrofi occorre dare uno sguardo a questi dolci con la doverosa premessa che la specialità più tipica della Bassa modenese e di Mirandola in particolare è quella leggendaria ciambella senza età che a Mirandola si chiama “basulan” ma che in altri vicini paesi della Bassa, come ad esempio Finale, Medolla e Cavezzo, prende il nome di “balson” (in italiano bensone).
A Medolla, per fare un esempio della tipicità di questo dolce, verso l’inizio del mese di luglio di ogni anno, si tiene l’antichissima “Fiera di Bruino”, che avrebbe tutti i titoli di chiamarsi Fiera Millenaria, poiché si celebra fin dai tempi del Medio Evo, che vede una intera giornata dedicata appunto al “balson” che viene offerto gratuitamente a tutti i visitatori della fiera.
Il basulan mirandolese, come si è detto, è una ciambella dolce, dal classico colore giallo-oro, generalmente di forma allungata, realizzato con farina bianca di grano tenero. Il suo destino, vogliamo dire del bensone, è quello di essere consumato intinto (o per meglio dire pucciato) nel vino amabile, ma non troppo dolce.
Va benissimo il Lambrusco: se fosse possibile scegliere, andrebbe perfettamente il Crasparossa di Castelvetro, ma va bene anche il Sorbara o il Santa Croce.
Ingredienti:
500 gr. di farina
4 uova (altri ne indicano 2 o 3)
100 gr. di burro
200 gr. di zucchero
buccia grattugiata di un limone
1/2 bicchiere di latte
un bicchierino di Anicione o Sassolino
una bustina di lievito
zucchero in granella
Sull’asse fate la fontana con la farina ed in essa ponete il burro ammorbidito, lo zucchero, 3 uova intere e un tuorlo, la buccia del limone, il lievito poi cominciate ad impastare, aiutandovi con il latte e l’Anicione. Amalgamate per 10-15 minuti fino ad ottenere un impasto omogeneo. Disponete l’impasto, dandole la forma che preferite, sopra una teglia rettangolare che avrete precedentemente unto con del burro. Montate la chiara d’uovo avanzata poi stendetela con un pennello sulla pasta ed aspergete la superficie con la granella di zucchero. Ponetela in forno già scaldato a circa 180° per 40 minuti, o almeno fino a che la superficie della ciambella diventerà dorata. Lasciatela raffreddare poi servitela con buon vino dolce, per “puciàrla bén”.
Tratto da : La cucina mirandolese – Autore Giuseppe Morselli – Edizioni CDL – 2010