La Banda dei Butteri di San Martino Spino

La Banda dei Butteri di San Martino Spino

3 Maggio 2024 0

1928 -La Banda dei Butteri di San Martino Spino composta tutta da butteri tranne il maestro Soriani. Da sx: Rocco Tironi, Renato Franciosi, Armando Guerzoni, Remo Soriani (il maestro) ed il fratello Cinzio Soriani.

Fra i dipendenti del Centro Quadrupedi sì formò una orchestrina, che allietava le feste di gala al Palazzo di Portovecchio, e poi cominciò ad andare in “Tour” nelle aie dei paesi vicini ad allietare feste e matrimoni.

Remo Soriani dava lezioni di musica gratuite e così, quasi contemporaneamente, in mezzo paese si diffuse la passione per la musica; si formò anche una vera banda sanmartinese composta per lo più da butteri ed altri lavoranti del Centro: proprio per questa alta percentuale veniva chiamata la “Banda dei Butteri”, anche se di divisa portavano solo un cappello con visiera. Con la partenza per l’Africa di Remo Soriani (per dirigere là un banda militare), si racconta che per tradizione democratica la carica di maestro direttore divenne a rotazione, ed in effetti lo furono quasi tutti componenti; secondo altre fonti, la rotazione era dovuta solo dalla ricerca fra i partecipanti di un maestro capace effettivamente di guidarla.

A dirigerla (riferisce Delfo Soriani) si succedettero il maresciallo Canterini, Remo Soriani, Giovanni Pignatti ed il sellaio del Centro Quadrupedi Gino Salani (papà della fornaia Franca Dondi)

Custode strumenti, magazziniere, factotum, il Cavaliere di Vittorio Veneto, Ottavio Gavioli.

Riportiamo di seguito gli strumenti che componevano la banda e i relativi suonatori:

Flicorni Guirett (Quirino Gavioli) un poverissimo abitante dei Doschi che era il più appassionato componente ed uno dei migliori a detta di Remo Soriani (anche lui suonava lo stesso strumento)

Clarinetti Armando Guerzoni, Arturo Campagnoli, Attilio Cerchi, Luigi Bottoni, Ferdinando Berni, Ernesto Dotti, Germano Pisa.

Flauti Gino Salani e Giovanni Pignatti ( Giuanin dal Pasturin).

Sax Contralto Ermes Campagnoli.

Grancassa Rino Guerzoni.

Tamburello Ernesto Veratti.

Piatti Giulio Rebecchi.

Tromboni Ceresola Arturo, Luigi Bignardi, Rocco Tironi;

Bassi Cinzio Soriani, Paolo Fabbri.

Trombe Sante Castaldini, Quinto Pignatti e, specialista dei suoni militari Lorenzo Bianchini, del quale si raccontano due simpatici aneddoti musicali. Durante la guerra 1915 -’18, Bianchini, nel silenzio della notte, era solito suonare marce funebri in prossimità delle trincee austriache, facendo scaricare anzitempo, e a vuoto, i fucili ai cecchini e le munizioni alle postazioni di mitragliatrici.

In vita aveva sempre espresso ai colleghi musicisti un suo desiderio: avere la banda al suo funerale, e in più anche un desiderio particolare confidato a pochi; quando morì i suoi desideri furono entrambi esauditi.

Abitava al numero Uno (la tettoia più a nord di Portovecchio che aveva anche una abitazione per un buttero).

Il corteo funebre partì da lì, facendo tutto il viale, lungo un kilometro, a piedi, la banda dei butteri intonò per un kilometro le marce funebri che da militare, in trincea, Bianchini aveva suonato agli austriaci.

Al cimitero, per l’estremo saluto però entrarono solo le trombe, perché le sole che potessero suonare il “Flick-Flock”, l’inno dei bersaglieri, per esaudire il desiderio particolare del maniscalco ed infermiere di cavalli, Lorenzo Bianchini “Bersagliere”!

Tratto da: San Martino dei Cavalli – Dagli allevamenti dei Pico al V°Deposito Allevamenti del Regio Esercito

Autore: Andrea Bisi

Edizione 20024

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