1970-1971 Scenari in continuo movimento
SCENARI IN CONTINUO MOVIMENTO
E’ ora di parlare anche di scenari generali, e due fattori vanno certamente menzionati:
la crescita troppo rapida della Dasco in termini di fatturato , e la disastrosa situazione finanziaria degli ospedali italiani stavano gettando Veronesi e Gasparini nel panico, troppi crediti e niente cash-flow.
Non c’era che una soluzione , vendere l’attività ad un grosso partner robusto: la cosa riuscì così bene, che poi Veronesi ci prese gusto e ripetè la stessa operazione (con luci e ombre diverse) per ben quattro volte .
L’azienda farmaceutica svizzera Sandoz aveva un dettagliato programma di acquisti di aziende nel settore Healthcare e si mostrò molto interessata all’acquisizione della Dasco: l’allora direttore commerciale-marketing della Sandoz , il bolognese dott.Zocca, con villa in Lucchesia fornita di teatro (Zocca aveva l’hobby della recitazione), caldeggiò l’affare.
Devo aggiungere che la Dasco, con tutti i suoi problemi, fu il miglior acquisto operato da Sandoz: le altre acquisizioni furono solo delle disastrose perdite di denaro, che in almeno un caso misero quasi a repentaglio la vita dei manager sandozzini.
Avevano per esempio acquisito una ditta produttrice di una nuova linea di futuristici misuratori di pressione elettronici, e durante una dimostrazione effettuata su un incauto volontario (un manager Sandoz, per l’appunto) l’aggeggio si bloccò al massimo della pressione e rischiò di mandare al creatore il malcapitato .
Avevano acquisito anche la americana Monaghan, prestigiosa produttrice di apparecchiature per rianimazione, ma il management era così confuso,da non riuscire a fare atterrare in Europa neppure una apparecchiatura.
L’acquisto da parte di Sandoz deteriorò i rapporti Dasco- Bentley. Mr Bentley non vedeva di buon occhio il rapporto con un simile gigante. Inoltre già pensava di staccarsi dall’abbraccio potenzialmente mortale con Veronesi, il quale comunque si era già impadronito della sua tecnologia.
L’acquisto comportò da parte Sandoz anche l’acquisizione di tutti i distributori europei della Dasco, con relative pioggie di milioni di franchi sui miracolati, che vedevano lautamente retribuita l’attività ,a volte , di pochi mesi.
Comportò inoltre l’immigrazione a Mirandola di tutta una serie di improbabili managers internazionali reclutati allo scopo o presi dal serbatoio svizzero, con sorti varie e un disastroso bilancio di incomprensione con gli autoctoni.
D’altra parte la Sandoz non avrebbe mai tollerato di lasciare la gestione al solo personale locale; l’idea di entrare in questo settore assolutamente nuovo con i sistemi di una tradizionale società farmaceutica fu però un errore gravissimo.
Alcuni di questi personaggi comunque trovarono un ambiente congeniale in zona e restarono (Diego Di Taddeo, il direttore generale, e il romanzo Michel Henle,) ; (1) di altri non rimase più traccia, uno poveretto si suicidò un po’ di tempo dopo (l’ing. Seno).
Questo periodo di interregno fu uno dei più felici e divertenti per il sottoscritto .Dasco era un ambiente giovane, molto giovane, troppo giovane!
Fiorivano e si intrecciavano le love stories : , tra le tante quella del capo del personale, trapiantato lì da Milano per ordine di Sandoz con la giovane israeliana prestataci dall’Università di Modena. Quest’ultima comunque se la vedeva pure con un valido tecnico e dimostratore di prodotti.
(1) Henle maritò la figlia di Osvaldo, il cugino di mio padre,che per anni fu l’autista del Biscottificio Goldoni);
(2) 1973 la squadra di tennisi Dasco-Sandoz da sx: G.Tampellini, GC.Malavasi,S.Grana, D.Di Taddeo,V.Franciosi, M.Henle
in ginocchio da sx Chilovi, Benito Luppi, Ing.Mario Tomasini ( per gent.conc.di Giancarlo Malavasi)
(3) 1970 La squadra di calcio Dasco da sx C.Baraldi, G.C.Malavasi, F.Chiosi, sc, M.Gavioli, Benatti, Bonini G,Bertoni D,
in ginocchio da sx Pederzini A, sc,sc, Piva A, Andreoli E, Frassoldati F. (per gent.conc.di Giancarlo Malavasi)
Prima immagine il alto – 1971 Tecnici Dasco è stata tratta dal libro “La plastica della vita” di Mario Veronesi