1976 – Inizia l’epopea dei filtri a fibre capillari
Ho già accennato alla tecnologia delle fibre capillari, che più imitavano da vicino la fisiologia del rene umano : volume extracorporeo ridotto, grande affidabilità ed aumentata riproducibilità. I filtri per dialisi contenenti queste fibre avrebbero soppiantato entro pochi anni ogni altro tipo di dializzatore. C’era una querelle in atto perché americani, giapponesi e tedeschi produttori di queste fibre, si combattevano in questo settore, e noi, non disponendo allora della fibra,( cosa che ci danneggiò per alcuni anni a venire), almeno approfittammo della disponibilità della giapponese Asahi per commercializzare i suoi filtri capillari in Europa, con un mandato esclusivo. Ciò non generò grossi vantaggi, ci permise semplicemente di vedere molto chiaramente che quella era la via del futuro, ma non trovammo una vera corrispondenza a livello decisionale nella nostra società, influenzata dalla nascente “direzione medica” in Bellco, che aveva altre mire e progetti..
La commercializzazione, scarsa, in realtà avvenne solo nella mia zona , povera ma sempre assetata di novità.
Stefano Bellini passò gran parte del 1976 non più in Germania , ma in Jugoslavia, Bulgaria e paesi circonvicini a fare dimostrazioni su dimostrazioni dei dializzatori Asahi, in ospedali spesso non all’altezza, ma molto volonterosi e sempre ben disposti verso di noi.