Nino Fiorani e il Lenza Club Mirandolesi G.Pico
Dal 1952 pesca sportiva a Mirandola vuol dire Nino Fiorani, persona distinta e discreta, ha vissuto e vive tutt’ora per la pesca.
Ne sa qualcosa la moglie Aldea che ha accettato di vivere per ventisei anni in un luogo sperduto delle valli mirandolesi, al “Centro di allevamento artificiale carpi coltura” (riproduzione ittica della Regione Emilia Romagna) a Gavello.
Nino, classe 1926 ha iniziato a pescare il pesce gatto nei nostri canali con canna di bambù con filo di spago e galleggiante di sughero realizzato con tappi di bottiglia, i pesci catturati li infilava nel filo di ferro e li appendeva al manubrio della bicicletta per poi mangiarli a cena.
Nel 1952, insieme a 15 pescatori fonda la “Società cannisti sportivi di Bondeno” (FE) e subito dopo,nel 1953, insieme a 14 pescatori fonda , a Cavezzo, la “Società di pesca sportiva cavezzese”.
Subentra alla presidenza della S.P.S.Amatori Pesca G.Pico nel 1957 sostituendo Tonino Panzani fondatore della Società .Dal 1958 al 1980 consigliere provinciale FIPS e membro della commissione sportiva regionale.
Nel 1972 la fusione con la “Sportiva Mirandolese” diventando, appunto, “Lenza Club Mirandolesi G.Pico”.
Fino al 1998, ogni anno, la Società ha organizzato una gara comunale “Pierin Pescatori” per i bambini, premiando tutti con medaglie, giocattoli ed attrezzature per la pesca.
Nel dicembre del 1992 è stato premiato dalla Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee della stella di bronzo per merito sportivo.
In ambito comunale ha fatto parte della Commissione sportiva comunale
Nino Fiorani è stato il primo, in campo sociale,provinciale e nazionale a promuovere, al fine di evitare una distruzione inutile di quintali di pescato nelle gare di pesca, la soluzione di mantenere il pesce in vivo all’interno di apposite nasse di rete poste nell’acqua. In questo modo, terminata la gara, il pescato è pesato sul posto del concorrente e quindi rimesso nel suo ambiente naturale.
Si è sempre schierato nella lotta contro gli inquinamenti delle acque e contro il prosciugamento dei canali della nostra provincia nei mesi invernali, causa principale della completa distruzione di tutte le specie ittiche che si erano riprodotte nel periodo primaverile.
Augurando a Nino altri cento anni di attività pubblichiamo alcune foto tratte dal suo album personale.