Mario Veronesi racconta – Luigi Benatti "Il Jack" – Un fuoricorso dal grande futuro
Luigi Benatti "Al Jack" nei primi anni sessanta fotografato da Vittorio Comini
Ma poiché Veronesi non era uno sprovveduto e ci sembra che ciò sia stato già ampiamente dimostrato, pensò di cercare qualcuno che potesse aiutarlo in Belco, almeno in parte, proprio in quei contatti, a volte molto “difficili”, specialmente con i medici, ai quali era importante spiegare per filo e per segno, con grande competenza tecnica e con simpatica affabulazione, le caratteristiche dei prodotti biomedicali.
La scelta cadde ancora una volta su un giovane, a riprova della lungimiranza dell’imprenditore.
Si trattava di Luigi Benatti. all’epoca studente in geologia che si stava perdendo nei meandri del fuori corso.
Lo conoscevo, ma non era un mio amico essendo assai più giovane di me. Lo conosceva bene invece Gianni Bellini che lo stava aiutando perché si decidesse a finire gli studi e me ne parlò. Mi associai anch’io nell’impresa e insieme mobilitammo un professore che lo seguisse un po’, e fu così che, in capo a un anno, Luigi Benatti potè fregiarsi del titolo di dottore. Avevo capito che era un ragazzo molto intelligente e lo imbarcai nella mia azienda assumendolo nel servizio commerciale. Benatti, detto familiarmente “il Jack”, dimostrò, come avevo subodorato, delle speciali attitudini per intrattenere i medici e vendere i nostri prodotti. In sei-otto mesi lo preparammo, spiegandogli per filo e per segno in cosa consistevano i nostri prodotti e quindi gliene affidammo la vendita nelle Tre Venezie. La stoffa venne fuori subito ed in pochissimo tempo raggiunse il livello degli altri, più scafati venditori. Benatti ha una cultura enorme e diversificata e innumerevoli interessi, circostanza che gli ha consentito di intrattenere i medici con argomenti sempre diversi e di sicuro interesse. Non per niente ha una biblioteca che occupa solai e cantine di diverse case. Spero che un giorno o l’altro si decida a pubblicare la traduzione inglese dei proverbi mirandolesi che aggiorna continuamente. Delle centinaia di agenti che hanno lavorato con me, Luigi è stato certamente uno dei migliori, non soltanto per i risultati conseguiti, ma per il carisma che ha sempre esercitato sui medici. Da vent’anni non lavora più per me, ma l’amicizia per lui è immutata e lo stimo moltissimo, sia come persona che come professionista.
Mario Veronesi
Tratto da: La Plastica della Vita
Raccontato e intervistato da Roberto G. Rolando