Il calcio a Mirandola – Nino Lolli – Oreste Benatti (Bighina) – Mario Castorri (Bacìc)
NINO LOLLI
Il primo mirandolese in assoluto a giocare in serie A
Attaccante, nacque a Mirandola il 28/11/1905.
Figlio dell’avv. Attilio Lolli che fu Sindaco di Mirandola e fratello dell’altro talento mirandolese Libero, debuttò nel Modena in serie A nella stagione 1923/24 ad Alessandria e collezionò 5 presenze. L’anno dopo tornò a Mirandola, dove giocò poi il campionato 1925-26, vincendolo. Poi andò al Bologna in serie A, dove giocò solamente due gare, causa un grave infortunio (rottura di tibia e perone) che ne limitò le prestazioni, occorsogli in un’amichevole estiva giocata con gli amici della Mirandolese. Dal 1929, rivestì ancora la maglia gialloblù e partecipò a tutti i trionfi della Mirandolese dell’epoca. Smise poi nel 1933, quando la Mirandolese giocò l’ultimo campionato ufficiale prima di una lunga interruzione. In seguito, dopo la II Guerra Mondiale, Nino venne poi eletto Sindaco di Mirandola.
ORESTE BENATTI
(Bighìna)
L’unico mirandolese di tutti i tempi a giocare in Nazionale
Attaccante, nacque a Mirandola l’il giugno del 1906. Dopo gli esordi nella Mirandolese, giocò l’ultimo campionato in gialloblù nel 1926/27, conquistando la prima promozione in serie C grazie ai suoi gol. Piccolo e sgusciale, giocava ala destra ed era dotato di una velocità impressionante. Nel 1927 passò alla Reggiana dove disputò un solo campionato nella Divisione Nazionale (serie A di oggi) con 20 presenze e 4 gol. L’anno successivo passò alla Roma sempre in serie A dove rimase per 2 stagioni, collezionando 60 presenze e 11 reti. Fu proprio durante la sua permanenza in giallorosso che si mise in luce, tanto da essere convocato in Nazionale B dove giocò due gare. Dopo un anno fermo per infortunio, venne acquistato dal Napoli dove rimase dal 1931 al 1934: in tre campionati di serie A, giocò 64 partite.
MARIO CASTORRI
(Bacìc)
Un talento dal sinistro devastante
Ala sinistra, nacque a Mirandola nel 1908. Dotato di un tiro di sinistro terrificante, era uno di quei classici giocatori che in certe partite facevano la differenza e in altre raramente si notavano.
Molto alterno, ma dal talento indiscutibile. Partecipò a tutti i grandi successi dei giallo- blu degli anni ’20, giocando per due stagioni in serie C. Nel 1931 fece il grande salto, andando a Perugia in serie B, dove giocò per tre campionati con buoni risultati.
Tornato a Mirandola, la Mirandolese era sparita e smise di giocare per dedicarsi al lavoro.
Tratto da: Un secolo di calcio a Mirandola
Autori: Alberto Bombarda – Massimo Bruno
Anno: 2012