Via Fulvia – Via Volturno – P.zza Pistrino
Via Fulvia.
Questa via venne denominata strada o contrada Fulvia nel 1591 in onore alla Contessa Fulvia da Correggio, deceduta l’anno prima, vedova del conte Ludovico II Pico e reggente per il figlio infante Galeotto III. La strada venne fatta costruire dalla contessa quando decise di allargare la città inglobando in essa il borgo detto “Terre Nove”. Essa in origine andava dalla chiesa di S. Francesco fino all’incrocio con contrada s. Caterina, ora via Cavour, e da lì prendeva il nome di contrada Frangitetti fino al 1786 quando cambiò in contrada de Servi. Quest’ultimo tratto della via arrivava fino alle mura aggirando con una esse il convento dei Servi. Nel 1768, il duca di Modena Francesco III soppresse l’ordine dei Serviti e mise all’asta chiesa e convento che vennero poi abbattuti. Nel 1865 le due vie vennero unificate diventando via Fulvia, poi finalmente nel 1883 la esse venne raddrizzata e la via prese la sua definitiva configurazione.
Via Volturno.
Via Volturno va da piazza Costituente a piazza Garibaldi. Le viene assegnato questo nome con delibera del Consiglio Comunale del 24 maggio 1865, precedentemente era conosciuta come “contrada s. Francesco”. La sua particolarità è che è una delle due sole strade del centro storico della Mirandola che fanno un curva, l’altra è via Milazzo.
Piazza Marelli e vicolo del Pistrino.
Intorno al 1550 c’era la contrada del pistrino che partendo dalla contrada del Pallone, la prima parte dell’odierna via Pico, dopo aver compiuto una curva terminava dove c’è oggi la discesa che porta a via Smerieri (salita per chi arriva da via Smerieri). Tra il 1925/30, vennero abbattute alcune case ed il tratto della strada che va verso ovest divenne piazza Pistrino, mentre il primo tratto divenne vicolo del Pistrino, che coi suoi 16 metri è la via più corta della Mirandola.
Piazza Pistrino invece cambiò nome nel 1954 quando venne intitolata a Silvano Marelli, partigiano caduto nel marzo del 1945. Per i più curiosi, il pistrino era la macina di un mulino azionato da forza animale, vi era infatti in loco un fornaio che usufruiva di tale marchingegno.
Con questo termina la ricerca sui nomi antichi delle vie del centro storico
della Mirandola. E come disse un mio illustre collega: così è se vi pare.
Vanni Chierici
Fonti: Toponomastica storica del comune di Mirandola – M. Calzolari Memorie storiche della città e dell’antico ducato della Mirandola – Vol. IX
Tratto da: La Mirandola
Edizioni: Al Barnardon
Anno 2019
Claudio Reggiani
E’ sempre un piacere leggerti Vanni. Complimenti.
27 Marzo 2020