Personaggi mirandolesi – Flaminio Lolli
Patriota e Scrittore (1797 – 1862)
Nacque a Mirandola il 23 maggio 1797. Fu implicato nelle cospirazioni carbonare dal 1821 al 1827 e fatto segno alle persecuzioni del governo Ducale.
Imprigionato nel 1827 sotto l’imputazione di aver partecipato all’uccisione, avvenuta in Mirandola, di un odiatissimo brigadiere dei dragoni, Flaminio Lolli fu condannato ad alcuni anni di carcere ed ebbe diversi contatti col martire Don Giuseppe Andreoli, condannato a morte nel processo di Rubiera.
Scoppiata la rivoluzione del 3 febbraio 1831, anche nella città della Mirandola, il Lolli era tra i capi di essa, concorrendo ad abbattere il governo estense, ma domato il moto e tornato il Duca Francesco IV nei suoi Stati, il Lolli si imbarcava per le isole Ionie e prendeva stanza a Corfù, dove si diede allo studio delle lettere.
Nel 1848 scoppiata la rivoluzione in Italia, il Lolli lasciava l’Isola di Ulisse e tornava in Patria dopo 17 anni di assenza.
Dopo pochi giorni gli austriaci erano già nella Mirandola e il Lolli riparava a Bologna e a Firenze, dove si adoperò per l’annessione della Toscana alla Repubblica Romana.
Nei moti di piazza era assai proficua la sua autorità. Natura incline all’ordine si compiacque di aver impedito agli insorti atti vandalici tendenti a distruggere antichissimi monumenti di Firenze.
Tornato a Firenze, il Lolli fu uno dei pochi esclusi dalla larga amnistia, per cui dovette abbandonare la Toscana e approdare in Corsica.
Tornò a Mirandola nel 1851 e per alcuni anni si dette a una attività prettamente letteraria e storica. Scrisse « Le Vite » dell’eroico garibaldino Francesco Montanari e del sacerdote carbonaro Don Giuseppe Andreoli, vittima di Francesco IV.
Sopravvenuta la rivoluzione del ’59, il Lolli era eletto nel nuovo Municipio di Mirandola ma rimase poco in tale carica, passando poi a dirigere il Ginnasio.
La cattive condizioni di salute affrettarono la sua fine che avvenne il 28 novembre 1862 a Mirandola.
Il libro “Due Martiri d’Italia FRANCESCO MONTANARI – D.ENRICO TAZZOLI ” è tratto dalla collezione “Picus degli Sgarbanti”